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Giroud e la videochiamata con Maldini prima del Milan: “Voleva farmi cambiare maglia”

Olivier Giroud ha raccontato un retroscena relativo ai tempi del suo arrivo al Milan. Un confronto con l’ex dirigente Paolo Maldini.
A cura di Marco Beltrami
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Olivier Giroud ha vinto la sua scommessa al Milan. L'ex centravanti ha sfidato la sorte in rossonero, convinto che avrebbe spezzato quella che era una vera e propria maledizione. Quale? Quella della maglia numero 9 che non aveva portato molta fortuna ai suoi predecessori, dopo Filippo Inzaghi. E pensare che lo stesso Paolo Maldini, ormai ex dirigente, lo aveva messo in guardia.

Di numeri 9 se ne intende, il calciatore dei Los Angeles FC che ha parlato di un suo "erede", ovvero Liam Delap, che vestirà questa maglia al Chelsea. Giroud ha comunque dato una sorta di consiglio al giovane centravanti: "Per quanto riguarda la maglia numero 9… La gente parla di pressione, ma non è davvero una questione di numero".

E qui ecco il retroscena sul Milan, e su quanto accaduto al momento dell'arrivo sotto la Madonnina. Maldini, bandiera ed ex direttore dell'area tecnica rossonera, in una videochiamata gli ricordò il peso della scelta della casacca numero 9: "Quando ho firmato per il Milan, Paolo Maldini mi disse nella prima videochiamata: ‘Sei sicuro del numero 9? Dicono sia un po’ maledetto…’. E io gli risposi: ‘No, no, io voglio il 9!‘".

Giroud ha superato quota 40 gol con la maglia del Milan, ha segnato reti pesanti e ha contribuito alla vittoria dello Scudetto 2021/2022. Una bella soddisfazione per lui: "E gliel’ho dimostrato, perché ho fatto bene. Non è il numero sulla schiena che ti fa segnare o ti rende forte. Conta la posizione in campo. Fare l’attaccante è molto, molto impegnativo. Sei sotto i riflettori quando le cose vanno bene, ma sei anche il primo a essere criticato quando non segni. Devi avere carattere e una grande forza mentale. Nei momenti difficili, devi restare fiducioso e continuare a lavorare duro. Quindi sì, c’è tanta pressione nel ruolo di centravanti".

Giroud dunque è riuscito a rompere un incantesimo che aveva “travolto” nell’ordine: Pato, Matri, Torres, Destro, Luis Adriano, Lapadula, Piatek e Higuain.

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