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Gattuso ai ‘professori’ del Napoli: “La qualità non basta”. Stoccate a Insigne e Mertens

Insigne sia meno musone, Mertens sbagli di meno. “Da uno come lui non te lo aspetti”, dice Gattuso alla vigilia della partita di Europa League contro l’Az Alkmaar che può essere decisiva per la qualificazione ai sedicesimi di finale. Alla squadra che ha battuto la Roma chiede continuità e manda un messaggio chiarissimo: “Se qualcuno non corre e non ci mette quell’atteggiamento che voglio, è giusto che stia fuori”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il concetto espresso da Gattuso alla vigilia della partita di Europa League contro l'Az Alkmaar è molto semplice ed è una sorta di ‘avviso ai naviganti': "Se qualcuno non corre e non ci mette quell'atteggiamento che voglio, è giusto che stia fuori". È come dire al ragazzo che torna a casa dopo aver ottenuto un buon voto all'interrogazione: Hai fatto la metà del tuo dovere. Tanto valgono la prestazione e la vittoria in campionato contro la Roma e ‘ringhio' non vuol sentir parlare d'altro che non sia la parolina magica: veleno. Veleno sta per ‘occhi della tigre'. Veleno sta per mentalità, che non è solo furore agonistico ma capacità di essere all'altezza delle situazioni sempre. Veleno è concentrazione. Veleno è non dover ricorrere mai ad attenuanti per giustificare le proprie pecche.

La qualità ti fa vincere le partite, ma non tutte – dice Gattuso a Sky -. Ci vuole grande testa e grande voglia, bisogna giocare insieme e questa squadra non può farne a meno.

Nessuno è intoccabile. Richiama alla memoria quel rimbrotto di qualche settimana fa, dopo il ko mortificante in casa con il Sassuolo: il riferimento ai "professori" che vanno in campo traspare anche dalla riflessione post quaterna inflitta ai capitolini. Per la serie: restate umili che ‘avete fatto la metà del vostro dovere'… Ecco perché a Insigne – autore della rete su punizione ispirata da Maradona – dice senza troppi giri di parole che sarà anche bravo ma se "meno musone" è meglio ancora. Ecco perché quando parla di Mertens, confermato in azzurro a furor di popolo, Gattuso adotta quel che in gergo si dice bastone e carota. Lo definisce un "giocatore fondamentale per come affrontare le gare" però tecnicamente sbaglia un po' stroppo e "da uno come lui non te lo aspetti". Ecco perché se la sfida coi giallorossi è servita a rimettere il Napoli in carreggiata adesso il tecnico attende che la squadra si confermi su quel livello.

Ci sarà Osimhen contro gli olandesi? No. Quasi sicuramente nemmeno a Crotone (domenica prossima). Il nigeriano finora s'è visto a sprazzi: un po' ha sofferto l'adattamento alla nuova realtà, un po' ha pagato le incertezze della squadra e poi è stato costretto a fermarsi per il brutto colpo preso in nazionale (lussazione alla spalla). Sia l'ex Lille sia l'allenatore dovranno attendere ancora un po', magari fino al 13 dicembre contro la Sampdoria.

Questa cosa mi scoccia – aggiunge Gattuso -. Ma mi scoccia anche vederlo arrabbiato. La sta vivendo male ed è normale, ma dobbiamo essere bravi noi a dargli serenità.

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