Figc, caso Miccichè: la procura apre un’indagine sulle parole di Preziosi

Procede spedita l'indagine sull'elezione di Gaetano Miccichè alla presidenza della Lega Calcio. Dopo l'apertura del fascicolo da parte della procura federale, che sta valutando le circostanze in cui è avvenuta l'assegnazione del ruolo al 69enne dirigente palermitano (un presidente non indipendente, uno statuto non approvato dalla Figc e uno scrutinio palese anziché segreto), nelle ultime ore è stata avviata un'altra indagine sull'intervista che Enrico Preziosi ha rilasciato recentemente a Business Insider: "Il 70% dei presidenti non è contento di come vanno le cose, se si tornasse indietro, Micciché non sarebbe eletto – ha spiegato il patron del Genoa – Non è escluso che a breve venga impugnato l’esito di quella assemblea. Quando le cose non sono fatte correttamente, alla fine la verità viene a galla".

La procura pronta a sentire Preziosi
Come rilanciato dall'Ansa, la procura della Federcalcio avrebbe dunque intenzione di convocare il presidente rossoblu per chiarire il senso delle sue parole e per capire le modalità che hanno portato al voto e all'elezione a capo della Lega di Serie A di Gaetano Miccichè. Il tutto mentre anche la politica è entrata in campo e ha chiesto delucidazioni. Nelle ultime ore otto senatori del Movimento 5 Stelle hanno infatti presentato un'interrogazione al ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, e chiesto addirittura il commissariamento della Lega di Serie A.
Il ministro avrà ora il compito di valutare anche lui la situazione e di capire i possibili conflitti di interesse dei diretti responsabili. Tra questi anche quelli di Giovanni Malagò, che in quanto commissario all'epoca presiedeva l'assemblea di Lega che ha eletto Micciché: dirigente sponsorizzato dallo stesso il presidente del CONI, durante le candidature per la poltrona più prestigiosa della sede milanese della Lega Calcio di via Rosellini.