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Fantacalcio: i promossi e bocciati della 5a giornata di serie A 2019-2020

Sette top e sette flop della 5a giornata di serie A 2019-2020. Un turno ricco di risultati a sorpresa, ma anche di conferme a livello individuale. Il segreto del successo dell’Inter è tra i pali; spettacolo Tonali: un 19enne che gioca da veterano. Da dimenticare il turno di Koulibaly, espulso e perdente.
A cura di Mirko Cafaro
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Mandiamo in archivio anche la 5a giornata di serie A, disputata in infrasettimanale, con la proclamazione di promossi e bocciati della tre-giorni. Un turno che non ha lesinato sorprese, a cominciare dal ko del Napoli al San Paolo contro il Cagliari e proseguendo con la fatica fatta dalla Juventus per avere ragione del Brescia. Vince affidandosi all'impermeabilità della difesa l'Inter, che ha superato per 1-0 la Lazio.

Guardando alle altre gare, da segnalare il primo successo della Fiorentina (contro la Sampdoria), guidata da un super Ribery. Malissimo la Roma che cede al cospetto di una buona Atalanta, destini diversi per le emiliane Bologna e Parma accomunate da un errore a testa dal dischetto, rispettivamente contro Genoa (pari per 0-0) e Sassuolo (vittoria in extremis per 1-0).

Promossi

  1. Handanovic (Inter): il segreto di una retroguardia tra le meno battute della serie A è anche tra i pali. Lo sloveno non cala mai di rendimento, è sempre stata una certezza anche nei tempi bui e contro la Lazio ci mette più di una pezza per preservare l'1-0, tanto da risultare il migliore in campo.
  2. Ribery (Fiorentina): contro la Sampdoria, la sua sembrava una sfida ad eliminazione diretta. Ne fa ammonire tre (uno dei quali, Murillo, poi lascia il campo per somma di ammonizioni), poi serve Pezzella per il gol che sblocca la partita. Classe innata e leadership.
  3. Castro e Nandez (Cagliari): i sardi, che hanno messo da parte le difficoltà di inizio stagione, ballano a ritmo sudamericano. Il primo entra dalla panchina e stende il Napoli con un gran colpo di testa, il secondo continua a sfornare prestazioni di sostanza che, ancora una volta, evidenziano i motivi di un così lungo inseguimento da parte della società.
  4. Zapata (Atalanta): la panchina, a metà tra turnover e scelta per stimolarlo, gli ha fatto bene. Entra per spaccare il mondo e ci riesce. Al primo pallone buono insacca con rabbia alle spalle di Pau Lopez e mette la gara in discesa per i nerazzurri. Forza della natura.
  5. Tonali (Brescia): a 19 anni si muove già come un veterano. Non è Pirlo e probabilmente ogni altro paragone rischierebbe di non rendere l'idea in maniera adeguata. Ciò che lo rende sfuggente da qualunque accostamento è la capacità di coniugare qualità e quantità, sciabola e fioretto, lancio lungo e interdizione. Il futuro è scritto.
  6. Ramsey (Juventus): il gallese potrebbe essere l'uomo della provvidenza per Sarri. Al di là del gol col Verona e della prestazione positiva contro il Brescia, l'ex Arsenal sembra aver indicato la strada maestra da un punto di vista tattico. Questa Juve rende meglio col 4-3-1-2 e adesso per il numero 8 si aprono scenari davvero interessanti.
  7. Amrabat (Verona): il giocatore marocchino ha sfornato un'altra gara di altissimo livello tattico. Guerriero della mediana, fa il lavoro sporco al fianco di Veloso, ma è capace anche di giocate che la dicono lunga sulle sue qualità tecniche. Se continua così, il Verona ha scovato una potenziale pepita.

Bocciati

  1. Correa (Lazio): sbaglia tre clamorose palle gol e costringe i biancocelesti alla resa contro l'Inter. Un vero tradimento nei confronti di Inzaghi, suo primo estimatore.
  2. Koulibaly (Napoli): forse era destino che non dovesse disputare la gara con il Cagliari. Ancelotti a sorpresa lo lascia a riposo, ma poi è costretto a schierarlo per l'infortunio di Maksimovic. Il senegalese, però, rovina tutto facendosi cacciare per proteste.
  3. Veretout (Roma): contro l'Atalanta ha cancellato quanto di buono fatto vedere nelle gare precedenti. Perde la palla che porta al gol che sblocca la partita e tatticamente non ne imbrocca una.
  4. Murillo (Sampdoria): all'Inter non ha lasciato un gran ricordo, ma l'esperienza in Liga, prima al Valencia e poi addirittura al Barcellona, sembrava averlo condotto su un livello superiore. Non abbastanza, evidentemente, per la nostra serie A, dove al momento è un pesce fuor d'acqua.
  5. Sansone (Bologna): l'errore dal dischetto, complice l'inutile tentativo di cucchiaio "morbido", pesa come un macigno sulla gara degli emiliani che hanno buttato così la possibilità di fare un altro bottino pieno.
  6. Inglese (Parma): anche lui tira un rigore dimenticabile (centrale e a mezz'altezza, al punto che Consigli riesce addirittura a bloccarlo), ma gli va meglio perché alla fine il Parma la spunta grazie all'autogol di Bourabia del Sassuolo.
  7. Szczesny (Juventus): un errore come quello che porta al gol, dopo 4 minuti, di Donnarumma non è da lui. Che stia cominciando a sentire un po' di concorrenza da parte di Buffon?
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