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Mondiali in Qatar 2022

Enner Valencia finse un malore in piena partita per scappare dalla polizia: volevano arrestarlo

Enner Valencia è stato l’eroe dell’Ecuador nella gara d’esordio dei Mondiali contro il Qatar. Un giocatore che nel 2016 si rese protagonista di un episodio curioso fingendo un malore in campo per non farsi arrestare.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Gol annullato, rigore segnato, doppietta di testa, si infortuna, esce e rientra in campo. Ha fatto tutto Enner Valencia, l'autentico protagonista del match inaugurale di questi Mondiali 2022 in Qatar. Il capitano e bandiera di questo Ecuador, si è distinto subito diventando in poco tempo il capocannoniere dell'Ecuador ai Mondiali (5 gol) e il secondo giocatore ecuadoriano a segnare in due diverse edizioni del torneo (3 nel 2014 e 2 nel 2022) dopo Agustín Delgado. Un giocatore in forza al Fenerbahce che nel corso della sua carriera ha vestito anche maglie importanti giocando una discreta carriera tra West Ham ed Everton.

A 33 anni ha già iniziato un Mondiale da vero protagonista. Protagonista come nel 2016 quando un episodio lo rese celebre agli occhi del mondo. Valencia, nel corso di una partita tra lo stesso Ecuador e il Cile, si accasciò a terra da solo richiamando immediatamente l'attenzione dei giocatori in campo e dei sanitari che corsero subito in suo soccorso. Sembrò che fosse qualcosa di grave dato che lasciò il campo in barella e intubato. Ma in realtà l'ambulanza che in fretta si precipitava a trasportare il giocatore in ospedale, poteva rappresentare un pericolo: a seguirla c'erano ben 13 poliziotti. Quella di Valencia fu una fuga premeditata per evitare l'arresto.

La sfida era valida per le qualificazioni ai Mondiali 2018 in Russia. L'attaccante dell'Everton era stato accusato di non aver pagato gli alimenti alla sua ex-moglie per la figlia di 5 anni. Motivo per cui il giorno prima della gara, mentre si stava allenando per la partita, aveva ricevuto un mandato d'arresto. Una notizia che aveva lasciato senza parola l'intera federazione. Ma nonostante tutto Valencia era poi comunque sceso in campo all'Atahualpa di Quito con la sua nazionale contribuendo in maniera attiva alla vittoria per 3-0 sul Cile.

Un totale di 17000 dollari non pagati hanno portato la Polizia ad aspettarlo fuori dal bus della Nazionale una volta giunto allo stadio. Un mandato d'arresto tra le mani ha fatto tremare il giocatore che così a 8 minuti dal termine del match, ha finto di sentirsi male per farsi trasportare fuori dal campo su una golf-car sfuggendo all'arresto. La polizia presente, come si evince dalle immagini, lo insegue allo stadio sulla pista atletica ma una volta in ospedale non è stato più possibile arrestarlo. Una scena passata alla storia che ha fatto passare in secondo piano la gara e il netto tris rifilato dall'Ecuador alla nazionale di Vidal e Sanchez.

Ciò che è accaduto in quella giornata era stato solo l'epilogo di ciò che tutto il Paese si aspettava visto che la Polizia aveva provato a trarre in arresto il giocatore già nelle ore precedenti alla gara col Cile presentandosi agli allenamenti per prelevare il giocatore. Furono i suoi compagni di squadra a fare da scudo – anche in maniera piuttosto violenta – evitando l'arresto del giocatore. Ecco perché la Polizia aveva poi atteso la fine della partita col Cile per arrestarlo immediatamente senza però riuscirci. Nei giorni successivi Valencia negò tutto e non fu più arrestato continuando liberamente la sua carriera.

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