El Shaarawy indagato per lesioni gravissime inferte al ladro: “Solo una spinta, non ho fatto nulla”

Abituato a difendersi dalle entrate degli avversari, Stephan El Shaarawy adesso deve farlo per una vicenda ben più seria: l'attaccante della Roma è infatti indagato per lesioni gravissime in seguito alla denuncia presentata nei suoi confronti dal ladro che nello scorso febbraio aveva provato a rubargli la Lamborghini. Il furfante, un 48enne cileno pluripregiudicato, è stato condannato ad un anno e sei mesi per il tentato furto, ma la sua ricostruzione della vicenda mette nei guai El Shaarawy.
Il ‘Faraone' si era precipitato in strada dopo aver sentito l'allarme dell'auto inseguendo il delinquente, che avrebbe fatto cadere a terra con uno sgambetto. A questo punto le versioni dei fatti divergono: nella circostanziata denuncia del cileno, che è stato refertato in ospedale con una prognosi di ben 60 giorni, una volta a terra sarebbe stato riempito di pugni dal giocatore, fino al punto da fargli perdere i sensi.
Dal canto suo, El Shaarawy nega tutto. Presentatosi ieri pomeriggio alla Procura di Roma per essere interrogato dal PM Carlo Villani, il romanista ha reso la sua versione della storia, come riportato dal Messaggero: "Non gli ho fatto niente, solo una spinta dopo il tentativo di furto della mia auto". Una deposizione di circa un'ora, assistito anche dal suo avvocato, dopo che in mattinata si era allenato a Trigoria agli ordini di José Mourinho.
A sostegno di questa ricostruzione ci sono le testimonianze di due persone che hanno assistito all'intera scena, dall'inseguimento fino alla caduta del ladro. Secondo i testimoni a quel punto il cileno, una volta bloccato a terra, avrebbe compiuto atti di autolesionismo, ferendosi al volto e sulle gambe. Dichiarazioni che potrebbero essere decisive per far uscire El Shaarawy dalla brutta vicenda e potersi concentrare sulla nuova stagione della Roma.