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Dopo 3 mesi di carcere Miccoli chiede di uscire: richiesta per l’affidamento ai servizi sociali

L’avvocato di Fabrizio Miccoli ha presentato istanza di affidamento in prova ai servizi sociali: se fosse accolta, l’ex attaccante della Nazionale potrebbe uscire dal carcere in cui è entrato nello scorso novembre per scontare una condanna a 3 anni e 6 mesi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Lo scorso 24 novembre Fabrizio Miccoli ha varcato il portone del carcere di Rovigo, dove ha scelto di consegnarsi – risalendo tutta la penisola – per scontare lì e non nella sua Lecce la condanna definitiva a 3 anni e 6 mesi per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'ex attaccante della Nazionale azzurra aveva incassato il giorno prima il verdetto della Cassazione che metteva la pietra tombale, dal punto di vista giudiziario, sulla sua vicenda.

Era stata dunque confermata la sentenza della Corte d'Appello di Palermo, che già aveva ritenuto colpevole Miccoli di essersi speso in prima persona tra il 2010 e il 2011 per far intervenire Mauro Lauricella – figlio del boss della Kalsa Antonino ed a sua volta condannato a 7 anni di carcere – allo scopo di recuperare un credito di 12 mila euro vantato dall'ex fisioterapista del Palermo Giorgio Gasparini, amico del giocatore, nei confronti di Andrea Graffagnini, nell'ambito della gestione di un locale a Isola delle Femmine.

Fabrizio Miccoli ha giocato con Juve e Fiorentina
Fabrizio Miccoli ha giocato con Juve e Fiorentina

Il 42enne ex giocatore ha sempre sostenuto di non sapere nulla delle parentele mafiose di Lauricella, ma la sua versione dei fatti non gli ha fatto evitare una condanna pesante. "Non è contento di questa condizione, è ovvio, ma sta resistendoaveva detto il suo avvocato Antonio Savoia lo scorso gennaio Pur non condividendola, rispetta la sentenza. Sarà pure Fabrizio Miccoli, ma è un detenuto come tutti gli altri".

Adesso, a distanza di poco più di 3 mesi dall'ingresso in prigione, il legale del leccese ha depositato presso il tribunale di sorveglianza di Rovigo la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali. A questo punto dovrà essere fissata l'udienza in cui si valuterà se ci sono i presupposti per far tornare in libertà Miccoli e destinarlo a svolgere lavori socialmente utili. Per dare una mano alla comunità ma anche aiutare se stesso a reinserirsi nel consesso sociale.

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