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Dino Baggio: “Rifarei il gesto dei soldi, ma me la facero pagare. Avevo fatto arrabbiare qualcuno”

Dino Baggio ricorda in un’intervista quanto accadde in un Parma-Juventus del 2000. Dopo aver ricevuto un’espulsione l’allora centrocampista fece un gesto all’arbitro, un gesto che gli costò anche il posto in Nazionale.
A cura di Alessio Morra
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Tre lustri abbondanti da calciatore, vissuti anche con Juventus, Inter, Parma, Lazio e Torino. Dino Baggio è stato un centrocampista di prima fascia che viene ricordato in particolare per i Mondiali di USA '94, dove in tandem con l'omonimo Roberto decise un'importantissima partita dei quarti con la Spagna. Dopo il ritiro ha lasciato il mondo del calcio, ora è tornato a parlare e ha detto qualcosa che lascerà una traccia.

Il calcio è cambiato: "Nei settori giovanili non curano più la tecnica"

Classe 1971, Dino Baggio, che a causa dell'omonimia con Roberto è sempre stato citato nome e cognome, nel 2006 ha lasciato il calcio professionistico. Sono passati vent'anni quasi e il calcio non è più quello di una volta. E quello di oggi non gli piace più. Nell'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ha spiegato perché: "C'è stata una caduta libera. Nei settori giovanili non curano più la tecnica. Insegnano la tattica e fanno fare pesi. Vedo poche invenzioni, poca qualità, poca fantasia".

I Mondiali 1994 da protagonista, l'esclusione per Euro 2000

Una carriera di livello la sua. I Mondiali del 1994 come culmine. Un gol pesantissimo alla Norvegia, poi uno alla Spagna. Con l'Italia disputò anche Euro '96 e i Mondiali di Francia 98. Euro 2000 li ha visti da spettatore. Baggio spiega perché Dino Zoff non lo convocò. Una decisione che l'allora c.t. da solo non avrebbe preso.

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Parma-Juve 1-1: Baggio espulso e quel gesto all'arbitro

L'ex calciatore ricorda cosa accadde in Parma-Juventus, partita giocata a gennaio del 2000, terminata 1-1. Del Piero segnò su rigore, Crespo pareggiò in pieno recupero. In mezzo le espulsioni di Torrisi e Baggio, che lasciarono in 9 il Parma. Dopo quell'espulsione Baggio fece il gesto dei soldi verso l'arbitro Farina. Di quel gesto non si è mai pentito: "Lo rifarei. Non ce l’avevo con Farina, con cui mi sono chiarito poco prima che morisse. Ce l’avevo con un sistema marcio. E la pagai cara: ero titolare fisso in Nazionale e non fui più chiamato. Mai più. Il presidente federale Nizzola mi disse che era una sospensione temporanea, ma fu definitiva. Zoff era un padre per me, mi faceva giocare anche con una gamba rotta, ma non poté più convocarmi. Avevo fatto arrabbiare qualcuno".

L'addio alla Juventus: "Magari si pentirono"

Baggio si ferma lì, ma una frecciata alla Juventus la rifila parlando del suo addio, una cessione che non avrebbe voluto. Anche se poi, a conti fatti, con il Parma è stato molto bene: "Cambiò la dirigenza. Furono Giraudo e Bettega a decidere, prima ancora che arrivasse Moggi. Poi fu lui a venire in America durante il Mondiale per trovare un accordo. Io non volevo andare via, stavo benissimo. Ma Moggi disse che non poteva fare più nulla. Avevo avuto problemi a un ginocchio e forse alla Juventus non si aspettavano che potessi fare quel Mondiale strepitoso. Magari si pentirono. Comunque al Parma ho vissuto sette anni meravigliosi, lì ho ancora tanti amici".

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