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Dimarco svela il motivo dell’urlo a Inzaghi: “Ogni volta che parla succede qualcosa”

Federico Dimarco ha segnato il terzo gol dell’Inter nel 4-0 all’Atalanta. Nel dopo partita l’esterno nerazzurro ha svelato il motivo dell’urlo rivolto a Simone Inzaghi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Hai voglia a dire che non è finita, che mancano ancora 12 giornate, ma sembra davvero difficile che l'Inter, soprattutto questa Inter, possa dilapidare 12 punti di vantaggio sulla Juventus e farsi sfilare uno scudetto per il quale si sta già preparando lo spazio in bacheca. Il 4-0 all'Atalanta è l'ennesima dimostrazione di forza dei nerazzurri, così come quella di Federico Dimarco è l'ennesima prestazione eccellente dell'esterno milanese, coronata dal quarto gol stagionale. Una rete segnata raccogliendo la respinta sul rigore che Lautaro si era fatto parare da Carnesecchi e festeggiata con un urlaccio verso Simone Inzaghi: "È tuo, mister! È tuo!".

Nel dopo partita, Dimarco ha spiegato il perché di quella dedica e del suo piazzamento tutto defilato a sinistra poco prima che battesse Lautaro. Una mossa decisiva, visto che il pallone respinto dal portiere atalantino poi è finito proprio lì: "Il mister mi ha detto di partire così laterale. Non so come, ma la palla mi è arrivata lì. Era perché pensavo che Lautaro sbagliasse? No, assolutamente, ho sempre fiducia nei miei compagni, ma il mister quando parla succede sempre qualcosa, quindi l'ho voluto ascoltare", ha detto ridendo il 26enne nazionale azzurro.

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Dal canto suo, Inzaghi ha raccontato cosa aveva detto al suo giocatore mentre l'arbitro Colombo rivedeva l'azione del rigore al monitor a bordo campo: "Mentre si aspettava il VAR, ho parlato con Dimarco e gli ho detto di andare sulla respinta e di stare un po' più largo perché vicino all'area avevamo altri giocatori e di dirlo pure a Dumfries dall'altro lato, perché su quelle traiettorie i due quinti ci servivano lì. La palla poi è capitata lì, ma è stato bravissimo Federico a non entrare prima e andare col tempismo giusto, a fare un gol in quel momento che avrebbe chiuso la partita. È stato importantissimo e bravissimo". Chiamali dettagli, assomigliano alla seconda stella avviata verso il cielo della Milano nerazzurra.

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