Delirio in Foggia-Catanzaro: i tifosi interrompono la partita, vogliono picchiare Iemmello

Invasione di campo. Caccia all'uomo. Minacce e strattoni. Insulti e urla. Schiaffi e vergogna. Gara sospesa per due volte a causa delle intemperanze e poi ripresa a fatica. È successo di tutto nel posticipo di campionato di Serie C tra il Foggia e il Catanzaro. A scatenare la follia dei tifosi dei ‘satanelli' pugliesi è stata (anche) la doppietta realizzata da Pietro Iemmello, attaccante del calabresi ed ex di turno. Un "affronto" che – complice il pessimo andamento dell'incontro – alcuni dei più esagitati non hanno gradito pensando di farsi giustizia.
L'ex rossonero è stato preso di mira, braccato, costretto a uscire dal campo ed essere sostituito e – una volta in panchina – ha rischiato di essere aggredito da alcuni facinorosi che s'erano lanciati sul rettangolo verde dello Zaccheria. Correvano come forsennati verso la panchina dov'era seduto. Pazzia assoluta.
Cosa è successo? La ricostruzione dei fatti lascia a bocca aperta per la sequenza folle di azioni e gesti. La deduzione mette i brividi addosso: volevano davvero picchiare Iemmello. La gazzarra è scoppiata quando è stato concesso un calcio di rigore al Catanzaro che al 64° aveva già chiuso il match grazie al vantaggio di 1-5 e alla superiorità numerica (nel primo tempo tempo era stato espulso Sciacca).

Appena l'ex punta dei pugliesi ha preso il pallone e s'è recata sul dischetto per la battuta gli animi – già surriscaldati – sono esplosi. Non riuscirà mai a calciare dagli undici metri, gli verrà impedito e – suo malgrado – dovrà abbandonare il terreno. Il match è sospeso per una decina di minuti, il tappo ormai è saltato ed è quasi impossibile contenere la furia dei più violenti. L'unico modo per provare a sedare quella rabbia incontrollata, immotivata, ingiustificabile è trovare una soluzione immediata: Iemmello rinuncia a calciare il rigore e viene sostituito. Sul dischetto si presenta Sounas: tiro respinto dal portiere, il tap-in di Gatti arrotonda il risultato sull'1-6.
L'arbitro sta per fischiare ma deve fermarsi. Dalla Curva Nord piovono in campo bottigliette, fumogeni e altri oggetti. Il tentativo è chiaro: disturbare l'esecuzione del penalty. Ma è la cosa meno grave. Il peggio avverrà pochi istanti dopo: un paio di sostenitori scavalcano la recinzione si lanciano sul prato e corrono verso Iemmello che a Foggia era stato accolto da traditore, fischiato e sbeffeggiato con cori e striscioni. Sono bloccati prima di riuscire a portare a termine quel blitz, uno di loro riesce quasi a raggiungere il calciatore e dalle immagini si nota come provi a mollargli uno schiaffo. Ma è placcato da uno steward e poi circondato dai calciatori del Catanzaro prima di essere trascinato fuori dal rettangolo verde.

Il Foggia accorcia le distanze (2-6) ma il match ormai non ha più alcun valore, è completamente passato in secondo piano, spazzato via dal furore dei teppisti. Si prosegue nella speranza che gli animi più belligeranti si siano calmati, che la rabbia sia stata sbollita e invece no. La cronaca di quei momenti annovera dell'altro. Qualche minuto dopo si verifica un'altra invasione, questa volta l'ultrà sfonda dal settore di Curva Sud. Il copione è lo stesso, l'obiettivo anche: picchiare Iemmello che, quando vestiva la maglia del Foggia, era stato soprannominato Re da quegli stessi tifosi che hanno provato ad aggredirlo. L'intervento degli steward lo metterà in fuga. Una brutta serata, una serata infernale nell'antro dei ‘satanelli' a corredo di un incontro durato oltre 100 minuti a causa delle interruzioni.