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Dallo scudetto perso in albergo allo scudetto dimezzato, alla Juve di Sarri manca la Joya

La sconfitta della Juventus a Milano ha lasciato il segno e Pioli si conferma avversario ostico per Sarri. Lo scudetto non è compromesso ma le proporzioni e le condizioni in cui è maturato il ko fanno scattare un campanello d’allarme: 3 gol presi in 5 minuti non sono da grande squadra, tantomeno da squadra che ambisce a vincere la Champions. E senza Paulo Dybala (dei 10 gol realizzati dall’argentino finora ben 8 hanno sbloccato il risultato dallo 0-0) è dura.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ultima volta che la Juventus ha subito quattro gol (e rimonta) in campionato risale al 2013: battuta sotto i colpi di Giuseppe Rossi e sbeffeggiata a Firenze. Quattro "pappine" indigeste le mandò giù anche in finale di Champions nel 2017: allora Cristiano Ronaldo era dall'altra parte della barricata e nella notte di Cardiff non bastò la prodezza di Mario Mandzukic per contenere lo tsunami Real Madrid. Qualcosa del genere era accaduta anche l'anno prima negli ottavi di Coppa contro il Bayern Monaco di Pep Guardiola: dal 2-0 al 4-2, che incubo.

Sullo sfondo c'è sempre la sagoma di Stefano Pioli che per Maurizio Sarri è come il profilo di Hitchcock: tra lo scudetto perso in albergo a Firenze e lo scudetto dimezzato a San Siro la differenza è nelle sfumature e nella dissolvenza ma la sensazione d'incompiutezza resta. C'era il tecnico emiliano sulla panchina del "diavolo" quando a novembre scorso CR7 mandò a quel paese il suo allenatore che lo aveva sostituito. Ed è sempre contro questo Milan che dal doppio confronto di Coppa Italia la formazione bianconera è uscita a fatica e ridimensionata ai rigori (anche) dal Napoli.

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La sconfitta di martedì sera ha detto anche dell'altro: 3 gol presi in 5 minuti non sono da grande squadra, tantomeno da squadra che ambisce a vincere la Champions. Le colpe di Daniele Rugani (abbastanza arrugginito) e l'assenza di Matthijs de Ligt (squalificato) offrono una spiegazione parziale. Un blackout del genere, un crollo verticale di questo tipo è ingiustificabile. L'occasione per riscattarsi ed evitare che la frana diventi valanga aprendo un varco (anche) nella corsa scudetto è rappresentata dalla sfida contro l'Atalanta: è una sorta di "prova del 9", la passi e sei (quasi) al sicuro oppure sbagli e rischi la bocciatura clamorosa.

Altra asperità emersa a margine del match con il Milan ed è forse l'aspetto dirimente soprattutto in questa fase della stagione: la Juventus non può rinunciare a Paulo Dybala (dei 10 gol realizzati dall'argentino finora ben 8 hanno sbloccato il risultato dallo 0-0), accanto a lui gioca con maggiore Joya anche Cristiano Ronaldo (trentesima rete stagionale per il portoghese) mentre può fare a meno benissimo di Gonzalo Higuain (in netto ritardo di condizione). Il Pipita furioso ha la strada segnata quella di Sarri è piena di buche.

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Da venticinque anni nel mondo dell’informazione. Ho iniziato alla vecchia maniera, partendo da zero, in redazioni che erano palestre di vita e di professione. Sono professionista dal 2002. L’esperienza mi ha portato dalla carta stampata fino all’editoria online, e in particolare a Fanpage.it che è sempre stato molto più di un giornale e per il quale lavoro da novembre 2012. È una porta verso una nuova dimensione del racconto giornalistico e della comunicazione: l’ho aperta e ci sono entrato riqualificandomi. Perché nella vita non si smette mai di imparare. Lo sport è la mia area di riferimento dal punto di vista professionale.
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