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Cristiano Ronaldo nei guai per i trapianti di capelli, la difesa: “Alopecia è come perdere un arto”

Le cliniche tricologiche di Cristiano Ronaldo in Spagna sono nel mirino dell’Agenzia delle Entrate per non aver pagato l’IVA. La difesa della società, di cui è amministratrice Georgina Rodriguez, è che i trapianti di capelli non sono trattamenti estetici, ma terapeutici: “Come una protesi per chi ha perso un arto”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Mentre inveisce contro arbitro e tifosi del calcio saudita, come accaduto nell'ultima tormentata sfida di King's Cup vinta per il rotto della cuffia dal suo Al Nassr, Cristiano Ronaldo vive qualche amarezza fuori dal campo. Prima l'ottavo Pallone d'Oro del suo eterno rivale Leo Messi – avvenimento da lui commentato con sarcasmo sprezzante sui social, tramite like e faccine galeotte – poi una tempesta ben più grave che lo ha investito dalla Spagna.

L'Agenzia delle Entrate iberica ha aperto un procedimento sulle cliniche di trapianto di capelli di Ronaldo per aver emesso fatture senza IVA a centinaia di clienti tra il 2019 e il 2021. Insparya Hair Medical Clinic (questo il nome della catena di cliniche tricologiche) si difende sostenendo che l'alopecia "è una malattia" e che "i servizi medici per diagnosi, prevenzione, trattamento e cura" sono esenti da questa tassa. Ma l'Erario spagnolo ritiene che parte dei loro trapianti perseguono invece "scopi puramente estetici" e non terapeutici, e dunque dovrebbero essere tassati al 21%.

L'ingresso della clinica tricologica di Cristiano Ronaldo a Madrid
L'ingresso della clinica tricologica di Cristiano Ronaldo a Madrid

Nella propria difesa l'azienda di Ronaldo – svela il quotidiano El Confidencial – paragona la perdita di capelli addirittura a quella di un'arto: "Non è in dubbio che il trattamento della malattia dell'alopecia porti ad un miglioramento estetico nella maggior parte dei pazienti sottoposti a tale trattamento, ma lo scopo non è solo estetico ma anche medico, come posizionare una protesi su un paziente che ha perso un arto". La società allude anche al fatto che il trapianto di capelli può aiutare a "migliorare l'autostima" e "porre fine al circolo vizioso della depressione".

Argomentazioni che non convincono affatto l'Agencia Tributaria di Spagna, secondo la quale si tratta puramente di interventi estetici e come tali sono soggetti all'obbligo di pagamento dell'IVA. Peraltro Ronaldo non figura in alcun modo nei quadri della società, a differenza della sua compagna Georgina Rodriguez. Nonostante infatti il 38enne calciatore portoghese sia il cofondatore e il volto più noto del progetto, non risulta essere tra gli amministratori dell'azienda: lo sono ufficialmente Georgina e il socio di CR7 Paulo Joaquim Silva. La società ha registrato profitti per due milioni di euro nel 2020, ultimo anno fiscale reso pubblico.

In Spagna, Insparya ha cliniche a Marbella, Valencia e Bilbao, oltre a quella principale di Madrid, dove concentra la sua attività. Anche l'ex compagno di Ronaldo alla Juventus, il portiere Carlo Pinsoglio, ha fatto ricorso qualche anno fa ai servizi della clinica madrilena per un trapianto di capelli, come documentato all'epoca sui social. Nella circostanza Pinsoglio ringraziò CR7 per l'aiuto datogli in quel frangente.

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