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Cosa ha detto Spalletti ai calciatori nell’intervallo di Pisa-Juve: tremavano anche le mura

Il retroscena di quanto avvenuto nello spogliatoio spiega bene quali sono mentalità e cambio di passo che il tecnico chiede ai calciatori. Ne ha enunciate quattro, per scandire un concetto essenziale che è un richiamo alla storia, alla maglia che indossano.
A cura di Maurizio De Santis
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Luciano Spalletti ha usato una frase semplice, ma molto efficace, per dare una scossa alla Juventus che a Pisa arrancava. All'intervallo ha atteso la squadra nello spogliatoio e l'ha messa spalle al muro, usando parole forti. Ne ha enunciate quattro, per scandire un concetto essenziale che è un richiamo alla storia, alla maglia che indossano, ai colori che rappresentano, all'orgoglio e all'amor proprio. "Siete la Juve, fatelo vedere! State giocando a un livello inaccettabile!", è la frase urlata a un gruppo apparso in difficoltà al cospetto di un avversario, sì generoso, ma in piena lotta salvezza.

Cosa ha visto il tecnico e perché ha avuto quella reazione emotiva

Una scenata, di quelle che un allenatore è costretto a fare per trovare rimedi estremi e mali estremi. Aveva ancora la paura in corpo e in testa il rumore sordo della palla che sbatte contro il palo. Li ha scacciati facendo una sana lavata di capo ai giocatori: se li aspettava famelici, gli sono sembrati inspiegabilmente bloccati come il ragazzo che ha studiato ma al momento dell'interrogazione se ne sta imbambolato perché ha la risposta sulla punta della lingua e non riesce a dirla. Un copione già visto e recitato (con un bel po' di stecche) contro il Pafos in Champions. Anche allora la sua squadra si lasciò imbrigliare da una formazione generosa ma tecnicamente inferiore. E adesso che i bianconeri sono lì, in zona Champions, con la possibilità perfino di competere per lo scudetto (cosa impensabile almeno fino all'arrivo del tecnico toscano) tenere quel "livello inaccettabile" (come riportato da Sportmediaset) era – ed è – al limite dell'autolesionismo. Non ha guardato in faccia a nessuno, nemmeno a Locatelli che quando è uscito non ha capito perché.

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La strigliata del tecnico alla squadra durante l'intervallo

Com'è possibile avere un approccio di quel tipo? Com'è possibile non essere mentalizzati (come si dice in gergo) sull'obiettivo? Com'è possibile andare in campo e non raccapezzarsi? Ecco perché Spalletti ha preso la Juve per la collottola e l'ha scossa fin dentro l'anima, perché è da lì che parte tutto, chiedendole quell'abnegazione appena appena accennata. Non ha usato giri di parole o metafore, è andato dritto al sodo: "Svegliatevi, non può essere questo il livello! Siete sotto al vostro standard", è il concetto che ha fatto tremare anche le mura dello spogliatoio e sortito gli effetti di un elettroshock. "Siete la Juve, fatelo vedere!" è la sintesi perfetta del suo pensiero, di quella voce alzata (a costo anche di perderla…) perché ci sono momenti che pure bisogna farsi sentire.

La media punti della Juve da quando Spalletti è allenatore

Il richiamo all'identità, alla storia, alla mentalità peculiare che ha sempre contraddistinto la Juve è sembrato l'unico modo a Spalletti per ribaltare una giornata iniziata storta e conclusa con altri 3 punti in più in classifica. Da quando l'ex commissario tecnico della Nazionale ha preso il posto di Tudor, la Juve ha preso a correre: ha una media di 2.25 a partita (proiezione che fa riferimento alle 12 partite disputate nel complesso tra Serie A, Champions e Coppa Italia), ha messo il muso tra le prime quattro (perché i soldi della Coppa sono un tesoretto imprescindibile) ed è a -4 dall'Inter capolista. In buona sostanza, una Juve che deve fare la Juve. E quella vista in campo a Pisa (poi battuto) era di un "livello inaccettabile", proprio come Spalletti le ha urlato in faccia.

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