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Cosa c’è dietro il mercato del Napoli: via alla rivoluzione nella rosa e nel monte ingaggi

In questo mercato di gennaio (in cui ha già speso 95 milioni di euro) il Napoli sembra aver cominciato la propria rivoluzione che toccherà la rosa a disposizione di Gattuso ma anche il monte ingaggi: in previsione altri nuovi arrivi ma anche tanti addii eccellenti (Mertens e Callejon, ma non solo) per far fronte anche ai quasi certi mancati introiti dalla Champions League nella prossima stagione.
A cura di Michele Mazzeo
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La rivoluzione in casa Napoli è già iniziata. Gli investimenti fatti dal club partenopeo in questa sessione di mercato invernale ne sono la prova. E, come vedremo, proseguirà a giugno quando si dovranno tirare le somme e far quadrare i conti. Al centro della rivoluzione la rosa a disposizione di Gattuso e il monte-ingaggi con tanti nuovi arrivi ma anche tanti addii eccellenti già programmati.

Le spese di gennaio: già impegnati 95 milioni di euro

Partiamo la nostra analisi dalle spese fatte (o comunque messe in preventivo) dal Napoli in questa sessione di mercato che ad oggi ammontano a circa 95 milioni di euro e che in questi ultimi due giorni di mercato potrebbero ancora aumentare. Sono, infatti, 24 i milioni impegnati per l’acquisto dal Celta Vigo dello slovacco Stanislav Lobotka (20+4 di bonus), 14 invece quelli che dovrebbero andare al Lipsia per Diego Demme (12+2), 23.5 milioni costerà in totale l’operazione che ha portato Matteo Politano in azzurro (2 per il prestito biennale + 19 per il riscatto obbligatorio + 2.5 di bonus), 15.5 milioni spesi invece per accaparrarsi le prestazioni di Amir Rrahmani (14 + 1.5) lasciato in prestito al Verona, e infine 18 i milioni che si dovranno versare nelle casse della Spal per Andrea Petagna (16+2) che, come il terzino kosovaro, si unirà al nuovo club solo a fine stagione.

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‘Soltanto’ 61 i milioni incassati

Un esborso solo parzialmente coperto dalle cessioni già messe a bilancio: i circa 61 milioni di euro che la società campana ha incassato (o comunque è sicura di incassare prima del 30 giugno prossimo) dalle cessioni di Luigi Sepe e Alberto Grassi al Parma (12 milioni complessivi), di Vlad Chiriches al Sassuolo (11 milioni), Lorenzo Tonelli alla Sampdoria (3 milioni), Marko Rog al Cagliari (13 milioni + 1 di bonus), Simone Verdi al Torino (20 milioni) e Amato Ciciretti e Gennaro Tutino all’Empoli (1 milione se i toscani saranno promossi in A) non bastano a pareggiare i conti senza attingere alle riserve accumulate grazie agli utili degli ultimi anni.

L’incognita Ounas e il gap destinato ad aumentare

Diverso è il discorso se il Nizza decidesse invece di esercitare il diritto di riscatto fissato a 25 milioni per Adam Ounas, ipotesi ad oggi da non prendere in considerazione dato il rendimento fin qui non esaltante del franco-algerino in Costa Azzurra. In questo momento dunque all’appello mancano oltre 34 milioni di euro che, tenendo conto dei movimenti del ds Giuntoli (a lavoro per portare a Napoli anche i veronesi Amrabat e Kumbulla), sembrano destinati ad aumentare lasciando presupporre che per far cassa ci sarà qualche cessione eccellente (Koulibaly, Fabian Ruiz e Allan i principali indiziati).

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Un monte-ingaggi appesantito da ridimensionare (senza la qualificazione in Champions)

Una conclusione alla quale si giunge anche facendo il conto degli ingaggi in entrata e in uscita, alla luce della dichiarata volontà di ridimensionare il monte-ingaggi (anche in virtù del fatto che difficilmente ci saranno le entrate della Champions League). Alla lista si sono aggiunti gli stipendi di Lobotka (quadriennale da 1.8 mln netti a stagione, 2.6 mln lordi grazie alle agevolazioni del “Decreto Crescita”), Demme (quinquennale da 1.8 mln netti a stagione, 2.6 mln lordi grazie alle agevolazioni del “Decreto Crescita”) e Politano (2,2 mln netti a stagione + 300mila di bonus, 4.6 mln lordi), mentre va eliminato solo quello di Tonelli (900mila netti, 1,66 mln lordi) passato alla Samp. Per un monte ingaggi che al momento si è appesantito dunque per circa ulteriori 8,1 milioni di euro che diventeranno 14,7 da giugno quando a libro paga del club ci saranno anche gli stipendi di Rrahmani (1,8 mln netti a stagione, 3,3 mln lordi) e Petagna (quinquennale da 1,8 netti, 3,3 lordi).

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Gli addii di Mertens e Callejon non bastano: Koulibaly, Allan e Fabian Ruiz i ‘sacrificabili’

Una cifra superiore dunque a quella che si risparmierà dai mancati rinnovi di José Maria Callejon (3 mln netti a stagione, 5.5 lordi) e Dries Mertens (4 mln netti a stagione, 7.4 lordi) che vedranno scadere il proprio contratto con i partenopei al 30 giugno 2020. Ulteriore prova che per continuare la rivoluzione della rosa e al contempo ridimensionare il monte ingaggi sarà necessario cedere qualche big anche qualora Fernando Llorente e Faouzi Ghoulam (esuberi dopo l’arrivo di Rrahmani e Petagna). In cima alla lista dei possibili partenti oltre al centravanti spagnolo e al terzino algerino, c’è Kalidou Koulibaly (6 mln netti a stagione, 11.1 mln lordi) che, oltre ad un risparmio elevato sull’ingaggio, garantirebbe anche una grandissima plusvalenza (fondamentale in un anno in cui molto probabilmente ci saranno i mancati introiti della Champions League). Ma nell’ottica del ridimensionamento del monte ingaggi plausibili partenti sono anche Allan (2 mln netti a stagione, 3.7 mln lordi) e Fabian Ruiz (1.5 mln netti a stagione, 2.8 lordi) i cui contratti, in caso di permanenza al Napoli, andrebbero rinnovati con un conseguente adeguamento verso l’alto dell’ingaggio che cozzerebbe con la nuova direzione presa dalla proprietà partenopea. Sembra dunque che la rivoluzione napoletana sia soltanto all’inizio.

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