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Contestazione pesantissima a Bari contro De Laurentiis: i tifosi bloccano l’uscita dello stadio

Durissima contestazione a Bari dopo la sconfitta contro la Reggiana: i tifosi bloccano le uscite dello stadio San Nicola e intonano cori contro i calciatori e il presidente Luigi De Laurentiis.
A cura di Michele Mazzeo
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Momenti di tensione fuori dallo Stadio San Nicola al termine della partita casalinga persa 2-0 dal Bari di Pasquale Marino contro la Reggiana. La frustrazione dei tifosi per la quinta sconfitta stagionale del club pugliese, autore di una prestazione incolore contro gli emiliani e ora sempre più lontano dalla zona play off nella classifica della Serie B, è difatti sfociata in una pensante contestazione nei confronti della società e della proprietà.

Dopo aver espresso il proprio disappunto nei minuti finali del match con la scomparsa degli striscioni in Curva e il lancio di cori contro i propri calciatori ("Vergognatevi"), un gruppo di circa 200 supporter biancorossi ha proseguito la contestazione contro la squadra all'esterno dello stadio con l'accensione di fumogeni, cori contro la famiglia De Laurentiis, proprietaria del club, ("De Laurentiis vattene", "La Bari siamo noi" e "Qui non è Napoli") e un lancio di petardi. I gruppi di tifosi si sono spostati davanti le uscite da cui solitamente escono le macchine dei dirigenti e dei calciatori con questi ultimi, compreso il presidente Luigi De Laurentiis, costretti a barricarsi all'interno dello stadio San Nicola.

Ci sono volute diverse ore per calmierare gli animi e far rientrare la situazione permettendo così a calciatori, staff e dirigenti del Bari di lasciare lo stadio San Nicola per far rientro a casa. Decisivo a tal proposito un colloquio durato circa cinque minuti tra la squadra e i tifosi al quale hanno partecipato anche il direttore sportivo del club pugliese Ciro Polito e l'allenatore Pasquale Marino. A parlare con gli inviperiti supporter baresi sarebbe stato proprio il ds che avrebbe assicurato il massimo impegno da parte di tutti i calciatori da qui in avanti e avrebbe ammesso che la squadra è in debito con i suoi tifosi per quanto fatto in questo deludente avvio di stagione alla vigilia della quale le ambizioni erano di gran lunga superiori ai risultati ottenuti in queste prime 22 gare di campionato.

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