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Conte verso l’addio all’Inter: il tecnico dice il no al ridimensionamento nerazzurro

Le strade di Antonio Conte e dell’Inter sembrano destinate a separarsi. Il tecnico non sembra intenzionato ad accettare il piano del club costretto a ridimensionare il progetto, attraverso la riduzione del monte ingaggi e la cessione di almeno un big. L’ex mister della Juventus avrebbe voluto dare continuità al successo ottenuto in Serie A, attraverso un piano ambizioso per restare al top in Italia e in Europa.
A cura di Marco Beltrami
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Il matrimonio tra Antonio Conte e l'Inter potrebbe essere arrivato al capolinea dopo due stagioni. Tutti gli indizi portano in questa direzione, per una separazione che arriva paradossalmente dopo il trionfo nerazzurro in Serie A. Una situazione figlia delle divergenze tra i piani del club, costretto al ridimensionamento del proprio progetto attraverso la riduzione degli ingaggi e la cessione anche di almeno un big, e quelli del mister che voleva dare continuità al suo lavoro con grande ambizione. L'incontro chiarificatore di cui vi avevamo parlato ieri tra il patron e il tecnico dunque potrebbe anche non andare in scena, visto che le parti sono ferme sulle proprie posizioni. Si va dunque verso l'addio, non attraverso una rottura, ma con la consapevolezza comune dell'assenza delle premesse per la prosecuzione.

Perché Antonio Conte è pronto all'addio all'Inter

La festa appena cominciata è già finita, cantava l'indimenticato Sergio Endrigo. A pochi giorni dalla consacrazione dell'Inter campione d'Italia, arriva lo scossone che rischia di stravolgere l'Inter. Le strade di Antonio Conte e della dirigenza nerazzurra stanno per prendere direzioni diverse e l'addio del mister potrebbe concretizzarsi già nelle prossime ore. Una situazione figlia delle divergenze legate a quelli che sono i piani del club, ormai conosciuti da tempo. La crisi, acuita dall'emergenza pandemica, ha spinto Suning a pianificare dei tagli per il club del capoluogo lombardo. Inevitabili come noto la riduzione del monte ingaggi, e anche la cessione di almeno uno dei big, con i nomi di uno tra Bastoni e Lautaro tra i più gettonati. Il finanziamento da parte di Oaktree (di 275 milioni), ha permesso al club di saldare le pendenze di questa stagione e gestire la prossima, senza però intaccare l'indispensabile piano di austerity.

Il no di Conte ai piani di ridimensionamento dell'Inter

Uno scenario che è stato ribadito a tutti in casa Inter, anche alla vigilia della sfida che ha chiuso la stagione contro l'Udinese. In questa occasione sono stati evidenziati ancora una volta anche gli obiettivi fissati per la prossima annata, in cui bisognerà soprattutto cercare di qualificarsi nuovamente alla Champions. Una situazione che ovviamente stride con i piani iniziali presentati a Conte, che dal canto suo avrebbe voluto invece rinnovare le sue ambizioni di Scudetto, aprendo un ciclo vincente che permettesse ai nerazzurri di lottare al top anche in Europa. Il tutto anche attraverso innesti importanti e mirati, che però non arriveranno.

Ecco allora che tornano alla memoria le parole del suo vice Stellini emblematiche: "Quando hai a che fare con un allenatore top, i progetti devono essere di alto livello". Antonio Conte non può che essere amareggiato perché avrebbe voluto continuare a seminare, dopo aver messo a segno quella che considera una vera e propria impresa, ovvero la vittoria dello Scudetto, sia in Italia che all'estero. Lui sente di aver mantenuto i patti iniziali, ma allo stesso tempo è consapevole che siano venute meno alcune delle premesse che l'avevano portato a credere nel progetto nerazzurro, proprio sul più bello quando aveva plasmato un gruppo a sua immagine e somiglianza.

Come si lasceranno Conte e l'Inter

Inevitabile dunque, come confermato anche dalla Gazzetta dello Sport, una presa di coscienza anche per evitare di iniziare una stagione con il proverbiale "mal di pancia" che potrebbe rivelarsi controproducente, e fare un passo indietro al momento giusto. Il tutto però senza rotture, ma con la consapevolezza di entrambe le parti che l'addio arriverà nella "migliore" forma possibile, ovvero lasciandosi senza polemiche. Per questo in caso di definitiva separazione, si potrebbe pensare ad una soluzione economica che metta tutti d'accordo con una lauta buonuscita che potrebbe essere di circa metà dell'ingaggio che Conte avrebbe dovuto percepire, anche per premiarlo per il suo eccezionale lavoro, sempre riconosciuto.

I possibili nuovi allenatori dell'Inter dopo Conte

A meno di clamorosi dietrofront dunque l'Inter sarà costretta a rinunciare al mister che l'ha riportata sul tetto della Serie A. Da chi ripartire? Quale potrebbe essere l'allenatore che raccoglierà l'eredità del salentino? Nello scenario già intricato del rebus delle panchine che sta catalizzando l'attenzione in Serie A, e che coinvolge anche la Juventus, sono tanti i nomi caldi per l'eventuale dopo Conte. Da Allegri, già ambito da Real e Juventus (e in precedenza Napoli) e stimato da Marotta, a Sarri, passando poi per le piste suggestive che portano a Mihajlovic e ad un altro grande ex come Stankovic.

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