Conte sbuffa in conferenza, una domanda lo infastidisce: “A casa mia si dice chi vuole capire, capisca”

Antonio Conte si presenta in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Napoli con animo apparentemente tranquillo. C'è solo una domanda che un po' lo infastidisce e rispetto alla quale risponde con un pizzico di stizza. Un po' sorride e un po' sbuffa poi taglia corto: "A casa mia si dice: chi vuole capire, capisca". Replica così a chi gli chiede perché questo può essere un anno difficile per gli azzurri. "Complesso, non difficile… non me lo fate dire di nuovo". Ritiene non abbia senso dilungarsi in spiegazioni ulteriori rispetto a quante non ne abba già date nelle scorse settimane. "Basta vedere le interviste passare per comprendere cosa ho detto, altrimenti sembra una litania e non voglio essere petulante".
Tour de force, 7 gare in 22 giorni: "Servono tutti"
Domani c'è il Torino di Baroni (allenatore che l'anno scorso alla guida della Lazio gli ha regalato dispiaceri) poi torna la Champions: si andrà avanti così per una ventina di giorni fino alla prossima pausa senza possibilità di prendere fiato. Come arriva il Napoli a questo tour del force? "Buongiorno è tornato in gruppo già da 3, 4 allenamenti. Anche Politano è rientrato. Rrhamani procede nella fase di recupero. Lobotka l'ha iniziata. Ci sarà un grande dispendio di energie, avrò bisogno di tutti e farò delle rotazioni. Siamo curiosi di vedere le risposte che daremo".
Il tema infortuni offre anche l'occasione per allargare lo spettro della riflessione sulla frequenza e sulla sequenza degli acciacchi. "Il problema è che più giochi, più aumenta il rischio. Hai meno possibilità di allenarti e quindi vai incontro spesso a problemi muscolari. Non dimentichiamo che i calciatori sono essere umani, sottoposti a stress fisico ed emotivo e per questo diventa difficile. Ecco perché serve fare rose profonde e ampie".

Conte e la pazienza: "Devono averne i calciatori e anch'io"
A prendere il posto di Lobotka sarà Gilmour ("ho totale fiducia in lui, ha sempre fatto bene") anche perché, come lo stesso Conte s'affretta a chiarire "trovare un altro in questa rosa che abbia quelle caratteristiche diventa difficile, perché non sono play. Al massimo posso adattare qualcuno". Ci sarà una chance per Neres (così da non rischia Politano) e forse anche per Lang, finora rimasto un po' più indietro rispetto al gruppo. "Neres è un giocatore che conosco e non mi deve dimostrare niente. Lang sta lavorando, si sta ambientando, sta cercando di capire cosa vogliamo da lui sia in termini di giocata singola sia di partecipazione collettiva. Avrà le sue opportunità di integrarsi e dovrà avere pazienza così come dovrò averla anche io".
Cosa sta succedendo a McTominay? "La risposta è semplice"
Ultima riflessione dedicata a McTominay, cosa gli sta accadendo? Nulla, secondo Conte. Non è questione di modulo ("lui si adatta a tutto") o di problemi fisici, la spiegazione è molto più semplice di quanto si pensi. "Scott ha cambiato status. L'anno scorso ha iniziato come underdog ed è poi diventato il miglior calciatore del campionato, adesso le attenzioni nei suoi confronti sono totalmente diverse".