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Commisso jr canta un coro contenente una bestemmia: la Fiorentina si scusa

Il figlio del presidente della Fiorentina Joseph Commisso si è reso protagonista di una gaffe. Il consigliere del club viola ha cantato con i tifosi un coro contenente una bestemmia. Il direttore generale Joe Barone ha dichiarato: “Joseph non conosce bene l’italiano e non è reso conto dell’espressione blasfema”
A cura di Marco Beltrami
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L'entusiasmo ha giocato un brutto scherzo a Joseph Commisso. Il consigliere della Fiorentina e figlio del patron Rocco si è reso protagonista di una "gaffe". Commisso jr ha postato sui social un video in cui canta con un gruppo di tifosi che lo ha intercettato nel centro del capoluogo toscano  un celebre coro da stadio contenente una bestemmia. Sul sito ufficiale della Fiorentina sono arrivate le scuse attraverso le parole del direttore generale del club Joe Barone.

Commisso junior canta un coro contenente una bestemmia con i tifosi della Fiorentina

Joseph Commisso si è lasciato travolgere dall'entusiasmo dei tifosi. Il figlio del presidente della Fiorentina ha incontrato per le strade della città toscana un gruppo di tifosi che lo ha riconosciuto. Immediatamente è partito un coro per la formazione viola, con il consigliere viola letteralmente scatenato. Anche Commisso jr. si è unito al coro, che conteneva però al suo interno una bestemmia. Le immagini caricate sui social dal rampollo di Rocco sono diventate virali e non sono mancati gli attacchi.

Le scuse della Fiorentina per la bestemmia di Joseph Commisso

La Fiorentina poche ore a mezzo social è intervenuta sull'accaduto. Il club ha riportato le parole del direttore generale Joe Barone che ha dichiarato: "Joseph è molto dispiaciuto per quanto successo ieri sera, quando si è unito a persone che cantavano cori per la Fiorentina. Joseph non conosce e non parla molto bene l’italiano e non si è reso conto che era un coro… con all’interno una parola blasfema. Joseph, così come me e suo padre non seguiamo queste iniziative che nei mesi scorsi abbiamo anche pubblicamente chiesto di evitare, nel rispetto di tutte le persone e religioni"

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