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Chi è Tori Penso, l’arbitra che in Arabia Saudita ha fatto infuriare Cristiano Ronaldo e Brozovic

La finale della Riyadh Season Cup è stata arbitrata da Tori Penso, primo arbitro donna accolto dal campionato saudita: ha tenuto a bada le sfuriate dei due campioni.
A cura di Ada Cotugno
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Dopo l'arrivo di grandi campioni il calcio in Arabia Saudita ha cominciato ad ospitare anche i migliori fischietti del mondo. Ma la novità vista nell'ultima finale della Riyadh Season Cup non ha nessun precedente: a dirigere la partita tra Al Nassr e Al Hilal è stata Tori Penso, tra i migliori arbitri donna degli Stati Uniti. La sua presenza ha strabiliato tutti, visto che soltanto di recente è stato permesso alle donne di poter arbitrare le partite nella Saudi Pro League.

Per inaugurare questo nuovo corso i sauditi hanno scelto un fischietto di grande eccellenza, passata già alla storia per essere stata parte del primo terzetto tutto al femminile sceso in MLS. Ma prima di conquistare il campionato americano Penso ha accumulato esperienza nella Coppa del Mondo femminile e nel recente Mondiale per Club, palcoscenici prestigiosi che ha calcato con grande autorità. La stessa che ha messo in atto anche con la squadra di Cristiano Ronaldo che però non è stato molto contento di ritrovarsela in campo.

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Il portoghese è apparso sottotono e ha commesso un sacco di errori, ma più di ogni altra cosa è sembrato continuamente frustrato nei confronti dei suoi compagni e anche dell'arbitro: dopo aver rimediato un cartellino giallo si vede chiaramente il giocatore che invita Penso ad andare via dal campo ad ampi gesti, non contento della sua direzione di gara. Anche Brozovic ha assunto un atteggiamento intimidatorio verso di lei dopo aver rimediato un cartellino giallo.

L'incomprensione è diventata subito virale sul web, così come la presenza del fischietto della Florida che è stata accolta con entusiasmo ma anche con sospetto. L'Arabia Saudita sta provando a compiere grandi passi per arrivare al livello dei migliori campionati europei, ma per molti l'arrivo di un arbitro donna fa parte di una malcelata operazione di soprtwashing portata avanti grazie al movimento calcistico.

In ogni caso la scelta di Tori Penso non è casuale. Negli Stati Uniti è una delle colonne portanti del mondo arbitrale, tanto da essere stata eletta nel 2020 come amministratore delegato della National Intercollegiate Soccer Officials Association, un'associazione che mira a creare un migliore sistema di arbitraggio a tutti i livelli nel Paese. Un ruolo pensatissimo per lei che a 38 anni è riuscita a diventare una delle personalità più influenti, tanto da essere presente anche nella finale dell'ultimo Mondiale femminile vinto dalla Spagna.

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Il suo curriculum parla per lei e non è strano che sia stata proprio lei a battezzare questo nuovo corso in Arabia Saudita. Il campionato aveva già accolto diversi arbitrio stranieri d'eccellenza, come Michael Oliver e Daniele Orsato, ma è stata proprio lei la prima donna ad arbitrare una partita fra due squadre saudite, una situazione che potrebbe presto riproporsi anche in altri campi.

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