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Chelsea nella bufera per pagamenti sottobanco di Abramovich: può rischiare la penalizzazione

Una indagine internazionale attorno a pagamenti offshore poco chiari e senza traccia avrebbe coinvolto anche il Chelsea di Abramovich tra il 2010 e il 2017. All’analisi degli inquirenti gli acquisti di Eto’o, Hazard, Traoré e Willian ma anche il rinnovo di Antonio Conte. Se fosse tutto accertato potrebbero esserci ripercussioni anche sul fronte sportivo, fino ad una eventuale penalizzazione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sul Chelsea si potrebbe scatenare una furiosa tempesta se l'inchiesta a carico del club londinese trovasse supporto dalle indagini che sono in corso anche da parte della Federcalcio inglese. Sotto la lente di ingrandimento, una serie di pagamenti "trasversali" a margine dell'ingaggio di tecnici e giocatori nell'era Roman Abramovich. Il tutto in modo decisamente poco chiaro, tramite società offshore che avrebbero coinvolto operazioni di mercato come gli acquisti di Hazard, Willian o Eto'o e il rinnovo di Antonio Conte, che potrebbero portare anche alla penalizzazione in Premier League.

A spalancare le porte su quanto possa essere accaduto nel corso della quasi ventennale direzione di Roman Abramovich al Chelsea è stato il Guardian che ha avuto accesso alle carte relative ad una indagine internazionale che riguarda anche alcuni pagamenti da parte del club inglese. Si tratta della "Cyprus Confidential" che sta verificando oltre 3 milioni di documenti offshore trapelati tra le maglie del silenzio e finiti sulle pagine dei giornali, scatenando l'inferno e- per i tifosi dei Blues – il terrore di vedersi penalizzati per gli affari dell'ex proprietario russo. Sotto analisi ci sarebbero operazioni relative agli anni compresi tra il 2010 e il 2017.

Il Chelsea è campione d'Europa, sul pullman dei festeggiamenti c'è anche un soddisfatto Roman Abramovich
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A livello sportivo, l'interregno sotto l'egida del magnate russo è stata tra le più vincenti nella storia del Chelsea che ha conquistato tra il 2003 e il 2022, ben 5 Premier League, 2 Coppe UEFA, 2 Champions League e un Mondiale per Club. A suon di acquisti da mille e una notte sia in campo sia sul fronte dello staff tecnico. Oggi finiti nelle pagine di una inchiesta che rischia di macchiare indelebilmente la storia dei londinesi, qualora venisse confermata. Nomi "pesanti" che emergono come quelli di Antonio Conte ma anche di Eden Hazard, Samuel Eto'o, Traoré, Willian e procuratori e persone a loro vicinissime.

Willian ed Eto'o: insieme nel club russo Makhachkala, poi di nuovo compagni nel medesimo trasferimento al Chelsea
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I primi movimenti sospetti di denaro, racconta il Guardian, risalgono addirittura al 2010, quando è stato acquistato l'allora quindicenne Bertrand Traoré per il quale risulta un pagamento "parallelo" alle note ufficiali, nei confronti del fratello procuratore che avrebbe "facilitato" il passaggio dall'Association des Jeunes Espoirs de Bobo a Londra a fronte di 1 milione di euro. Poi, si passa al 2013 attorno agli acquisiti di William ed Eto'o che a quel tempo militavano nell'Anzhi Makhachkala, club russo del miliardario Suleiman Kerimov. Pochi mesi prima di concludere positivamente il passaggio a Londra dei due giocatori, Abramovich attraverso società offshore pagò due aziende riconducibili proprio a Kerimov per un valore complessivo di 24 milioni di euro.

Una cosa simile era stata ripetuta qualche mese prima a cavallo di un altro ingaggio, quello di Eden Hazard che arrivò al Chelsea in una trattativa a dir poco complessa che aveva visto al centro il più che discusso John Bico-Penaque. L'allora agente del fuoriclasse belga, che arrivò pagato 35 milioni di euro, pare avesse richiesto ed ottenuto un bonus personale – di circa 6 milioni di euro – da Abramovich per aver concluso il trasferimento del giocatore. Fin qui tutto regolare se non fossero emersi altri tipi di pagamento, poco chiari: una società del proprietario del Chelsea, infatti, qualche mese più tardi pagò altri 7 milioni ad una azienda sottoponendo un accordo firmato proprio da Bico-Penaque.

Eden Hazard insieme a Samuel Eto'o: anche sull'ingaggio del fantasista belga ombre di pagamenti non tracciati
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Situazioni poco chiare e da chiarire che vedono coinvolto anche Antonio Conte, tirato in mezzo dalle carte dell'inchiesta nel 2017 quando rinnova il contratto con il Chelsea che aveva appena portato al trionfo in Premier a suo debutto sulla panchina dei Blues. In questo caso, il nome del tecnico italiano è stato accostato ad un pagamento al procuratore Federico Pastorello, racconta il Guardian, che in quel tempo era molto vicino a Conte. Nello stesso giorno del prolungamento ufficiale, risulta dalle carte un pagamento da 10 milioni di euro per prelevare proprio da Pastorello la quota maggioritaria di un'altra azienda.

Antonio Conte festeggia con il Chelsea, con cui ha conquistato una Premier e una Coppa d'Inghilterra
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Tutte queste operazioni gettano un'ombra pesantissima sul passato del Chelsea che è già subito passato al contrattacco, provando a chiarire la propria posizione: "Queste accuse precedono l’attuale proprietà del club. Si basano su documenti che non sono stati mostrati al club e non riguardano nessun individuo attualmente nel club" ha fatto sapere la società londinese che ha preso ufficialmente le distanze dalla gestione Abramovich. "In conformità con i principi fondamentali del gruppo di proprietà del club di piena conformità e trasparenza" hanno dichiarato dal Chelsea, "il club ha assistito proattivamente gli enti regolatori pertinenti nelle loro indagini e continuerà a farlo".

Il problema è più che serio e potrebbe avere ripercussioni negative anche a livello sportivo. Si tratterebbe infatti di una serie di pagamenti sottobanco, riguardanti milioni di sterline non tracciate e mai dichiarate alla FA inglese seppur collegabili a precisi movimenti di calciomercato. Se tutto venisse accertato anche dagli investigatori della Federcalcio britannica si tratterebbe di illeciti trascinando il Chelsea fino ad una eventuale penalizzazione in classifica.

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