Ceferin svela perché Israele non verrà escluso dalle competizioni UEFA a differenza della Russia

Le squadre israeliane potranno continuare a giocare nelle competizioni UEFA senza il rischio di essere escluse. È la sentenza definitiva di Aleksander Ceferin che ha chiuso in maniera secca la questione relativa all'esclusione dalle coppe delle squadre provenienti da Israele, una scelta in continuità con quella della FIFA che permette alla nazionale di continuare il cammino di qualificazione ai Mondiali. Diversamente da quanto accaduto ai club russi, ancora esclusi dalle coppe europee, le formazioni israeliane manterranno i posti guadagnati in campo nonostante le polemiche.
Incalzato da Politico nel corso di un'intervista il presidente ha ribadito che la UEFA non prenderà nessun tipo di provvedimento per quanto riguarda le sue coppe, permettendo al Maccabi Tel Aviv (avversario del Bologna nella fase campionato) di giocare l'Europa League senza problemi. Una dichiarazione che ha sollevato numerose polemiche circa la gestione della situazione da parte dell'organo competente che ha semplicemente chiuso gli occhi sulla questione. Le squadre di Israele giocano le loro coppe sotto la UEFA dal 1994, dalle qualificazioni per i Mondiali che si sarebbero poi giocati negli Stati Uniti.

La posizione di Ceferin sulle squadre israeliane in Europa
Il Maccabi Tel Aviv è riuscito ad arrivare alla fase campionato dell'Europa League e nel suo cammino troverà anche il Bologna. Il genocidio perpetrato da Israele non avrà nessuna ripercussione sull'esclusione della squadra dalle coppe e la UEFA ha deciso di non adottare lo stesso metodo applicato invece con le squadre provenienti dalla Russia che sono tuttora escluse da ogni competizione. Le parole di Ceferin hanno sollevato grandi perplessità: "Non sono un sostenitore della squalifica degli atleti. Perché cosa può fare un atleta al suo governo per fermare la guerra? È molto, molto difficile. Ora, la squalifica per le squadre russe dura, credo, da tre anni e mezzo. La guerra è finita? Non è finita".
Il presidente parla poi dell'assenza di pressione politica in questa situazione: "Devo dire che con la situazione in Russia e Ucraina c’era una pressione politica molto forte. Ora è più una pressione della società civile che dei politici, perché i politici, quando si tratta di guerre e vittime, sono ovviamente molto pragmatici". Nonostante le proteste e gli appelli internazionali la UEFA ha confermato la partecipazione dei club israeliani, con Ceferin che si è limitato a esprimere il suo rammarico per il contesto di guerra e sofferenza globale.