Caos Benfica, l’assemblea generale finisce in rissa: insulti a Rui Costa, spintoni e minacce

Brutte scene in Portogallo. L'Assemblea Generale Ordinaria del Benfica ha fatto registrare momenti di grande tensione, con il nervosismo sfociato addirittura in rissa. Un vero e proprio parapiglia che ha portato all’interruzione dei lavori. Gli animi si sono riscaldati dopo che si è affrontato il tema della situazione finanziaria del club e delle prossime elezioni, con i quattro candidati pronti a darsi battaglia per l’eredità di Rui Costa, l’ex calciatore finito nel mirino delle critiche.
L’ex di Fiorentina e Milan è sulla graticola dopo i risultati deludenti degli ultimi anni. La discussione si è incendiata improvvisamente quando l’ex presidente Luís Filipe Vieira è salito sul pulpito per rivolgersi ai membri. Molti dei presenti hanno deciso di lasciare la sala, tra fischi e insulti al dirigente. A quel punto José Pereira da Costa, presidente dell’Assemblea Generale del Benfica, ha deciso di sospendere i lavori.
La decisione ha fatto infuriare gli altri candidati, anche perché Pereira da Costa ha accusato i loro sostenitori di aver causato gli incidenti. Ne è seguita una discussione accesissima, con la partecipazione dello stesso Vieira. Ci sono stati spintoni, minacce e colpi proibiti nei confronti di João Noronha Lopes, che è stato costretto ad allontanarsi grazie all’intervento degli addetti alla sicurezza, evitando così l’aggressione fisica.
"Questo è del passato. C’è un gruppo qui, legato al movimento Servir o Benfica, di cui fanno parte Benitez e João Manteigas. Si sono alzati e hanno sfidato gli altri a uscire dalla stanza mentre parlavo. Ma parliamo, calmatevi. Devono ascoltare", ha dichiarato Vieira a CMTV. L’ex presidente dei Rossi si è presentato all’incontro accompagnato da diverse guardie di sicurezza. Alcuni membri delle candidature di João Diogo Manteigas e João Noronha Lopes hanno denunciato di essere stati minacciati.
Bruno Batista, direttore della campagna di Vieira, ha dichiarato: "Questo non è mai accaduto nella storia centenaria del Benfica. Impedire a un membro di parlare è stato possibile solo perché un gruppo radicale ha preso il controllo di queste riunioni molto tempo fa. Stiamo applicando lo stesso discorso d’odio che abbiamo criticato nei confronti dei nostri rivali. Gli autori di questo episodio non onorano la tessera usata per entrare in questa riunione, né rappresentano l’unità del Benfica. I membri sapranno come giudicare alle urne".