Caceres vince l’espulsione più stupida dell’anno: con l’arbitro al VAR commette un clamoroso errore

Il modo in cui Martin Caceres si è fatto ammonire per la seconda volta ed è stato espulso lascia a bocca aperta. È incredibile, nessuno avrebbe mai immaginato che un calciatore della sua esperienza internazionale e a livello di club potesse commettere un'ingenuità così clamorosa. Per il difensore uruguaiano, oggi 37 enne, che in Serie A ha indossato le maglie di Juventus, Lazio, Fiorentina e Cagliari, è stata una giornata da dimenticare: per se stesso e per la sconfitta subita dai Los Angeles Galaxy contro Houston (3-0).
"Abbiamo un problema…", è la frase iconica che si addice alla perfezione alla squadra californiana, penultima in classifica nella Western Conference e lontanissima dalle posizioni che le permetterebbero di giocare la fase finale della stagione. E quel "problema" diventa un grosso pasticcio quando Caceres si lascia prendere dalla tensione del match e la combina grossa. Un veterano che ha 12 presenze ai Mondiali non avrebbe dovuto lasciarsi andare in quel mondo e perdere il controllo.

Cosa è successo? È il 62° minuto, il direttore di gara si trova a bordo campo nell'area di revisione delle azioni. È dinanzi al monitor del Var e sta verificando i dettagli di un'azione. In quel momento il difensore sudamericano (già gravato da una cartellino giallo) si avvicina lui, gli dice qualcosa poggiandogli anche una mano sulla spalla. La reazione dell'arbitro lo gela: si volta, lo ammonisce per la seconda volta e gli mostra il rosso. Il suo match finisce lì.
Perché l'arbitro lo ha ammonito? Poteva farlo? Sì, da regolamento il cartellino giallo ci sta tutto. La regola numero 14 sulla Video Assistant Referee dà la spiegazione sul caso in questione e aggrava la posizione di Caceres, che avrebbe dovuto sapere cosa stava rischiando facendo quel gesto.

Nella parte dedicata all'area di revisione dell'arbitro sono indicati tutti i dettagli, compreso cosa succede a un giocatore o a un tesserato che entra nella zona del direttore di gara a bordo campo.
"Nelle gare che utilizzano i VAR deve esserci almeno un’area in cui l’arbitro può procedere a una revisione “sul campo”. L’area di revisione dell’arbitro deve essere: in una posizione visibile al di fuori del terreno di gioco; chiaramente contrassegnata. Un calciatore titolare, di riserva, sostituito o un dirigente di una squadra che entra nell'area di revisione dell'arbitro sarà ammonito".