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Bundesliga, Rummenigge: “Unici a giocare in diretta tv, ci guarderanno in miliardi”

Il Direttore Amministrativo del Bayern Monaco brinda alla ripartenza del campionato tedesco con il prossimo 16 maggio: “Un segnale forte e uno spot per il nostro calcio e tutto il Paese”. La decisione è arrivata dopo lunghe settimane di trattativa con le istituzioni: “Tutti abbiamo alla fine concordato che un fine settimana col calcio è più sopportabile di uno senza”
A cura di Alessio Pediglieri
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Karl-Heinz Rummenigge festeggia il ritorno della Bundeslga, unico tra i grandi campionati d'Europa a riprendere a giocare dopo la pandemia e il lockdown. Una decisione sofferta, complicata, ricca di insidie ma che rappresenta ad oggi un segnale fortissimo per il ritorno alla tanto ricercata normalità. Il via nel weekend, tutti a caccia del Bayern Monaco, capolista in classifica al momento dello stop. E tutti con gli occhi puntati sulla Germania per sapere cosa accadrà, come si svolgerà il primo ‘test' del calcio post coronavirus, banco di prova e possibile trampolino di lancio per le altre federazioni.

Il Direttore Amministrativo del club bavarese assapora già il successo che il calcio tedesco ha ottenuto e lo racconta alla Bild senza mezzi termini: "Avremo gli occhi del mondo puntati addosso, siamo gli unici a giocare. Avremo un miliardo di spettatori". Un ritorno di immagine che il calcio tedesco otterrà perché capace di anticipare tutti gli altri e ritagliarsi la possibilità di un evento unico, che verrà seguito da tutti gli appassionati al di là di colori, bandiere e tifo. In astinenza da calcio giocato, dunque, la Bundesliga ha già vinta la propria personale battaglia che permetterà agli sponsor e agli investitori di riappacificarsi con il calcio.

Torneremo a giocare anche per gli sforzi fatti dalla nostra politica: non sarà solo una pubblicità per il nostro calcio, per la Bundesliga, ma per l'intero Paese

Dopotutto i diritti tv sono stati un argomento caldissimo in queste settimane dove si sono vissuti veri e propri bracci di ferro tra federazioni e broadcaster e in alcuni casi anche la risoluzione dei contratti esistenti. Non è stata risparmiata la Bundesliga con una delle televisioni che ne aveva acquisito i diritti, stralciare l'accordo: "Mi rammarico molto per quanto sia accaduto con Europsport. Il mio pensiero? Sì, trovo indecente che uno possa pensare di annullare un contratto nel bel mezzo di una crisi la cui colpa non si può dare a nessuno. E penso che oggi che si riparte, per Eurosport ciò significhi una grande perdita di immagine. Chi collaborerà con una tale emittente in futuro?"

La ripartenza, festeggiata e tanto attesa è stato il compimento di un lungo lavoro di trattative tra istituzioni calcistiche e Governo. Il Bayern così come tutti gli altri club di Bundesliga ha lavorato in quest'ottica, aggiunge Rummenigge, anche se non c'è stata e non ci potrà mai essere la garanzia al cento per cento che tutto si svolgerà senza intoppi, lasciando spazio alle critiche di chi, in fondo, non non è mai stato pienamente convinto: "Il calcio non è importante e la decisione presa dal Primo Ministro Markus Söder racchiude anche una profonda verità per molte persone: ‘Un fine settimana con il calcio è molto più sopportabile di uno senza'"

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