Un risveglio davvero brutto quello di Bruno Peres, difensore tornato alla Roma lo scorso gennaio, che alle 4 del mattino ha sentito bussare alla porta di casa. Sicuramente si è preoccupato, si è alzato ed ha aperto, erano i ‘Carabinieri' che hanno chiesto di entrare e hanno, poi, sequestrato l'attico del brasiliano, che con questa vicenda non a nulla a che fare. Ma adesso Bruno Peres dovrà trovarsi un'altra abitazione.

Sequestrato l'attico di Bruno Peres

Quando Bruno Peres ha aperto la porta si è trovato di fronte i Carabinieri che si sono presentati all'uscio del suo attico, nella zona residenziale del Torrino, e hanno apposto i sigilli all'appartamento. Il difensore non ha nulla a che fare con l'indagine. Il sequestro dell'appartamento è uno dei tanti eseguiti all'alba di lunedì nell'operazione che ha portato all'arresto di 28 persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso ed emissione di fatture.

Bruno Peres estraneo all'indagine

Il difensore, che i giallorossi presero qualche anno fa dal Torino e che, a sorpresa, hanno ripreso nello scorso mercato invernale, non è coinvolto nell'indagine. Bruno Peres aveva e ha un regolare contratto di comodato d'uso dell'appartamento in cui vive in affitto, appartamento che era stato già occupato da altri ex calciatori della Roma (come Manolas, che lo ha lasciato pochi mesi fa dopo il passaggio con il Napoli). Il calciatore brasiliano è estraneo totalmente ai fatti e pare che quando abbia aperto la porta e si è trovato davanti i carabinieri non abbia creduto alla versione delle forze dell'ordine e sembra abbia telefonato al 112. E solo dopo essere stato rassicurato ha lasciato entrare i militari che hanno poi messo i sigilli all'appartamento di Bruno Peres.

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