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Atalanta, Gosens ricorda Andrea Rinaldi: “Si è allenato qualche volta con noi, che tristezza”

Robin Gosens ha ricordato alla ‘Bild’ anche il giovane Andrea Rinaldi scomparso in queste ore: “Una notizia sconvolgente, che ti fa riflettere e porre domande serie. Capisci come tutto possa finire improvvisamente, davvero tutto molto triste”. Poi, la ripartenza della Bundesliga e l’attesa per la Serie A: “Siamo gelosi di voi, che tornate a giocare anche se a porte chiuse”
A cura di Alessio Pediglieri
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Difensore tedesco, che difende i colori dell'Atalanta e lo sta facendo dal 2017 nel migliore dei modi: Robin Gosens si è raccontato alla ‘Bild' in una lunga intervista tra rumori di mercato, aspettative di un calcio che verrà nel dopo coronavirus, la ripartenza della Bundesliga dove lui ha militato con i colori dell'Hertha Berlino e la tragedia recente che ha coinvolto il mondo dell'Atalanta con la scomparsa del giovane Andrea Rinaldi. Un ultimo colpo al cuore per il popolo nerazzurro già devastato dalla pandemia che ha colpito in maniera violenta soprattutto la città di Bergamo e le zone limitrofe.

Andrea Ribaldi faceva parte dell'impianto della Primavera bergamasca ma a Zingonia, come avviene per ogni altro centro sportivo, i giovani si incrociano spesso e volentieri con la prima squadra e così, la notizia della scomparsa del diciannovenne tesserato nerazzurro, ha lasciato esterrefatti tutti: "E' stato un evento che mi ha reso incredibilmente triste. Andrea si era allenato con noi un paio di volte, aveva messo fuori il muso dalla Primavera e assaporando il passaggio dai giovani alla squadra professionistica. E' stato premiato per i suoi progressi. E' stata una brutta notizia che arriva subito dopo quelle per il coronavirus e che ti lascia riflettere davvero molto. Comprendi quanto tutto può concludersi improvvisamente, e ti fai delle domande completamente differenti dal fatto che si torni a giocare o no".

A giocare si torna in Germania, l'unico grande campionato che ha riaperto le porte al calcio. La Bundesliga avrà gli occhi di tutti puntati, non solo per rivedere una partita ufficiale dopo più di due mesi di stop ma anche con la curiosità di capire cosa succederà, come verrà gestito il tutto:  "Ovviamente la guarderò anch'io e cercherò di vedere più partite possibili anche se giocare senza la cornice del pubblico non è di certo la cosa ideale. In Italia? Al momento ci stiamo allenando individualmente, ma siamo tornati almeno in campo. Il vero calcio sarà quando potremo farlo di nuovo in squadra. Stiamo parlando del 18 maggio, ma non sappiamo ancora a quali condizioni. Speriamo di scoprirlo questa settimana. Intanto, posso dire che i miei colleghi in Serie A sono solamente gelosi nel vedervi tornare a giocare".

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