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Armando Anastasio a Fanpage.it, dal Napoli al Rijeka: “Tifo per gli azzurri senza rimpianti”

Armando Anastasio è il terzino sinistro del Rijeka, la squadra croata che domani affronterà il Napoli in Europa League. Cresciuto nel settore giovanile azzurro, quella dell’ex Monza sarà una partita speciale contro la squadra della sua città di cui è tifoso sin da piccolo. L’idolo Ghoulam e la stima di Benitez nei suoi confronti tra i ricordi più nitidi di quell’esperienza. Domani sarà anche l’occasione per ritrovare l’amico Dries Mertens: “Ci siamo appena sentiti, abbiamo un bellissimo rapporto”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Armando Anastasio è nato a Napoli il 24 luglio del 1996. Originario del quartiere Santa Lucia, dopo essere cresciuto nel settore giovanile azzurro, ha vissuto negli anni diverse esperienze in giro per l'Italia in prestito tra Padova, Albinoleffe, Carpi, Parma, Cosenza e Monza. Quest'anno l'avventura in Croazia al Rijeka, avversario domani del Napoli in Europa League. Una partita speciale per lui che è sempre stato tifoso sin da piccolo degli azzurri e grato per avergli dato la possibilità di misurarsi con grandi campioni. Anastasio ha vissuto i ritiri in prima squadra con Mazzarri e Benitez allenatori. Lo stesso tecnico spagnolo aveva grossa stima nei suoi confronti. È stato molto vicino al Liverpool in passato e ha come idolo Ghoulam, il terzino sinistro del Napoli che ha da sempre ammirato guardandolo da vicino nell'esperienza al Napoli. Domani sarà un giorno speciale per lui che incontrerà di nuovo alcuni dei suoi ex compagni, tra cui Mertens, con cui Anastasio si è sentito al telefono: "Ci siamo dati appuntamento a domani, abbiamo un bellissimo rapporto".

Qual è la situazione contagi al Rijeka ad oggi?
"Io sto bene, abbiamo fatto i tamponi ieri, stamattina non ci siamo ancora allenati. Lo faremo nel pomeriggio. Non so se giocherò dall'inizio ma sono tranquillo e a disposizione del mister".

Domani sera la sfida contro il Napoli: si presenta da sola per un napoletano come te?
"Sarà una partita speciale perché ci tengo molto avendo giocato a Napoli da giovanissimo, prima di intraprendere altre esperienze altrove".

Il nome Armando ti è stato dato per la passione della tua famiglia nei confronti di Maradona?
"No, è un caso perché mio nonno si chiamava Armando. È una cosa che mi chiedono tutti (sorride ndr)"

Cosa ricordi dei tuoi anni con la maglia azzurra?
"Ero un ragazzo, ho fatto il settore giovanile al Napoli e andavo spesso in prima squadra con Benitez e Mazzarri. Ho sempre provato forti emozioni a partecipare ai ritiri con la squadra della mia città, quella per cui ho sempre tifato. Avevamo un gruppo molto bello e i ragazzi della prima squadra mi hanno sempre accolto bene. Ricordo la premiazione per la conquista della Coppa Italia con Benitez allenatore in un ‘San Paolo' pieno. Io ero tra i ragazzi della Primavera aggregati alla prima squadra".

Hai qualche rimpianto della tua esperienza al Napoli?
"No, perché comunque era già una squadra forte ed io ero un giovane che doveva farsi le sue esperienze. Non ho nessun rimpianto, anzi, penso di aver fatto il mio percorso come è giusto che sia. Sono felice così".

È vero che Benitez aveva grossa stima di te?
"Sì, Benitez mi parlava tanto e mi diceva spesso come allenarmi, dandomi tanti consigli utili per crescere sempre di più".

Sei stato molto vicino al Liverpool? Cosa accadde?
"Giocavo in Youth League e non ero ancora sotto contratto. Ci fu questa possibilità dopo la partita contro l'Arsenal ma io ero già in trattativa con il Napoli e firmai con gli azzurri. L'idea di andare in Inghilterra mi aveva fatto vacillare ma ero un ragazzo e in quanto tale non sempre si prendono le decisioni da soli".

Dal Parma al Monza: Berlusconi e Galliani che tipo di impronta hanno dato alla rinascita del club e quanto sono stati importanti per te?
"A Parma abbiamo vinto il campionato, la ricordo con affetto, ho tanti amici lì. Poi Monza è stata una società con cui sono cresciuto tanto, ho avuto a che fare con persone che in passato hanno operato con calciatori che avevano vinto il Pallone d'Oro, i giocatori più forti al mondo. Avere la loro stima per me era motivo d'orgoglio".

Hai mai conosciuto Silvio Berlusconi di persona?
"Sì, già come si presenta fa un certo effetto. È uno dei più vincenti della storia, che ha sempre raggiunto i suoi obiettivi in ogni settore. Lo guardo con ammirazione".

Ci racconti perché ti innervosisci sempre quando giochi a Playstation online con tuo cugino, Gennaro Tutino?
"Con Gennaro facciamo questo sin da quando eravamo piccoli. Potevamo giocare contro quest'anno se fossi rimasto in Serie B, non so quante capocciate gli avrei dato se ci fossimo incontrati in campo (scherza rdr)".

Da ‘Tronista' a Cosenza a ‘Principe' a Monza, qual è il tuo soprannome in Croazia?
"Non lo so, può essere che ce l'abbia anche qui, però adesso non ricordo di preciso quale sia (ride ndr)".

Ti sei già sentito con Insigne o qualche altro giocatore del Napoli in vista di questa sfida?
"Sì, mi sono sentito proprio poco fa con Dries (Mertens ndr), ci conosciamo da tempo e ci siamo dati appuntamento a domani. Mi ha chiamato lui, abbiamo davvero un bellissimo rapporto".

Hai mai pensato di poter occupare la fascia sinistra del Napoli in futuro?
"No, non mi permetterei mai, Ghoulam e Mario Rui sono giocatori fortissimi, che hanno tanta esperienza. Anzi io ammiravo tanto Ghoulam, lo osservavo per apprendere ogni cosa da lui, lo considero come uno dei terzini più forti in circolazione al mondo. Vivendolo da vicino guardavo sempre lui con tanta ammirazione e spero che possa davvero tornare a quei livelli perché è stato davvero sfortunato".

Che impressione hai avuto di questo Napoli vivendolo dalla Croazia?
"Il Napoli è una squadra completa, ha giocatori forti in tutti i ruoli ed è sicuramente da temere. Non significano niente le sconfitte contro AZ  e Sassuolo, il Napoli è una delle squadre più forti in Italia".

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