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Andrea Conti: “Non ce la faccio più, non riesco ad abbassarmi sulle ginocchia. Mi hanno lasciato solo”

Andrea Conti ha annunciato il ritiro a soli 31 anni, dopo essere rimasto svincolato per un anno: “In questi mesi nessuno mi ha chiamato, non ce la faccio più, sono esausto”. Il terzino ex Milan non si è mai ripreso dagli infiniti problemi fisici: “Non esiste un giorno in cui apro gli occhi e non penso al mio ginocchio. Non riesco ad abbassarmi sulle ginocchia, a piegarmi”.
A cura di Paolo Fiorenza
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C'era una volta un terzino destro che andava sulla fascia come il vento, forgiato da Gasperini all'Atalanta e poi approdato al Milan tra tante aspettative a 23 anni, con la ciliegina della convocazione in nazionale da parte di Gian Piero Ventura. Quel ragazzo era Andrea Conti e aveva toccato il cielo con un dito, ma esattamente in quel momento la sorte gli girò le spalle e oggi – a soli 31 anni, dopo un anno trascorso da svincolato e i problemi fisici che non gli danno tregua – ha annunciato il suo ritiro: "Non ce la faccio più".

Conti con la maglia dell'Italia contro Israele: sembrava l'inizio di una carriera di alto livello
Conti con la maglia dell'Italia contro Israele: sembrava l'inizio di una carriera di alto livello

A rileggere la storia di Conti sembra davvero che uno sceneggiatore crudele ci abbia messo mano: il 7 luglio 2017 fu preso dal Milan per 24 milioni, debuttò in rossonero il 27 luglio in Europa League, poi esordì con l'Italia – dopo aver fatto tutta la trafila con le giovanili azzurre fino all'Under 21 – il 5 settembre nella vittoria contro Israele, infine il 15 settembre si ruppe il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Tornato in campo dopo sei mesi, il 27 marzo del 2018 si ruppe di nuovo lo stesso ginocchio, finendo ancora sotto i ferri. Fu l'inizio di un calvario infinito, trascinatosi fino a oggi senza che il vecchio Conti tornasse mai a palesarsi in campo tra Milan, Parma e Sampdoria, la sua ultima squadra.

Andrea Conti si ritira a 31 anni: "Smetto, ho perso la speranza"

Del resto non è difficile capire il perché nel sentire le parole con cui Andrea annuncia adesso il ritiro, facendo intendere che tutti si sono dimenticati di lui, ovvero che di offerte in questi mesi ne ha avute zero: "Sono esausto, sono anni che combatto con problemi fisici, infortuni e delusioni. Sono svincolato da un anno e negli ultimi tre ho giocato appena nove partite. Bisogna essere consapevoli della propria situazione, io non ce la faccio più e questa sarà la mia decisione definitiva: smetto. Ho perso la speranza. Sapevo che dopo la fine del contratto con la Samp non sarebbe stato facile e ne ho avuto riscontro in questi mesi, in cui comunque nessuno mi ha chiamato. Quindi meglio accettare che è finita e andare avanti".

Conti con Bonucci nell'agosto 2017 in Europa League: era appena approdato in rossonero
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Quanto le condizioni fisiche attuali di Conti siano addirittura invalidanti, lo spiega lui stesso: "Non esiste un giorno in cui apro gli occhi e non penso al mio ginocchio. Non c'è un momento in cui non ci sto attento. E parlo della vita, non solo mentre gioco. Mi blocca, mi rallenta. Un esempio? Non riesco ad abbassarmi sulle ginocchia, a piegarmi. Nel mio percorso sono stato sfortunato, ma so che la vita non finisce qui. Farò sicuramente altro. Non bisogna nascondersi, pure se è difficile da accettare. È tutto un lavoro mentale. Finisce un sogno: però per me, ultimamente, andare al campo non era più una gioia. Mi trascinavo, non ero più io".

A Conti resteranno tanti rimpianti: "Ogni istante dopo il mio primo infortunio ho avuto paura di non sapere cosa ne sarebbe stato di me, del mio percorso, del mio futuro. È come fosse un fantasma che mi ha sempre accompagnato. Quando fai il calciatore sei consapevole di andare incontro a rischi simili, però poi ti succede nel momento migliore della tua vita e… un po' te la cambia. Io posso dire che ho smesso di giocare per i tanti infortuni. Con un altro destino, chissà dove sarei ora… Se devo essere sincero, ci penso continuamente. Penso al perché gli altri sono in campo e io sul divano. Con il tempo ho imparato a conviverci, ma è una cosa che ti manda in crisi. Fai paragoni, cerchi risposte che non esistono. E credo che sarà così per sempre, questi pensieri non mi lasceranno mai".

Conti con la maglia della Sampdoria: è stata la sua ultima squadra
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" Il calcio è un mondo che mi ha preso, coccolato e poi allontanato e dimenticato. Mi hanno lasciato solo"

Nelle parole di Andrea c'è anche tanta amarezza per essere stato abbandonato dal mondo del calcio, via via che diventava meno utile alla causa: "Per questo sono stato male a lungo. Il calcio è un mondo che mi ha preso, coccolato e poi allontanato e dimenticato. In tante cose sono stato lasciato solo, soprattutto da chi diceva di volermi bene. Anche perché penso sia facile aiutarti quando giochi al Milan, in nazionale e va tutto bene. È diverso quando cadi, lì si vede chi ti sta vicino veramente. E io queste persone le conto sulle dita di una mano, purtroppo…".

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