Ancelotti e Gattuso non si parlano da sei anni, la figlia di Carlo svela: “Papà ci è rimasto male”

Dicembre 2019. Aurelio De Laurentiis chiama Rino Gattuso e tratta con lui la successione a Carlo Ancelotti. È lì che il rapporto tra gli ex milanisti si rompe, al punto che da allora – eccezion fatta per un gelido saluto in Liga ai tempi delle rispettive esperienze a Valencia e a Madrid – non si parlano più. "Non si sono più sentiti, né visti. Papà ci è rimasto male e non fa finta di niente", dice Katia, figlia di Carletto, che non usa certo giri di parole per spiegare come ormai tra i due non corra più buon sangue. Impossibile ricucire lo strappo per come sono andate le cose in quei mesi in cui nulla sarebbe stato più come prima. L'ex calciatore tesse l'accordo alle spalle dell'ex tecnico che, per quanto fosse consapevole di come funzionano certe cose, avrebbe gradito maggiore trasparenza da parte di "ringhio" alla luce del rapporto che li legava. Invece, ci fu silenzio.
Perché tra Ancelotti e Gattuso non può esserci ancora pace
È il 10 dicembre 2019. Il Napoli batte il Genk 4-0 e si qualifica agli ottavi di finale. Il risultato e l'abbraccio dei calciatori con Ancelotti lasciano intendere altro rispetto a quanto cova sotto la cenere. Chi avrebbe mai licenziato un allenatore che porta in dote un traguardo del genere nonostante tutto? A cena il presidente dei partenopei comunica ad Ancelotti la decisione di sollevarlo dall'incarico. A Gattuso aveva già detto di starsene buono e aspettare. Il Napoli che è finito a soqquadro per all'ammutinamento rischia di sfasciarsi, il presidente pensa che la ‘testa' dell'allenatore sia l'unica soluzione possibile.
Quella data segna la fine di un'amicizia: "Rino non lo ha mai più chiamato", le parole di Katia Ancelotti al Corriere del Mezzogiorno che confermano come non si parlino più. E ribadiscono quel vecchio adagio di Rafa Benitez ("il calcio è una bugia") che la figlia dell'ex tecnico fece proprio in un post sibillino condiviso al termine della prima stagione di suo padre (e del fratello Davide) in azzurro.

A leggerlo con gli occhi di oggi e alla luce di quanto accaduto, sembrò un'avvisaglia di quel che sarebbe avvenuto a distanza di pochi mesi: il Napoli sarebbe imploso, spianando la strada all'arrivo di Gattuso, preso per dare una scossa ai calciatori per i suoi proverbiali modi molto più spicci, perché serviva un po' di frusta e meno dialogo per tenere a bada quello spogliatoio infervorato. E proprio il fatto che "ringhio" avesse accettato di subentrare in panchina dopo l'esonero senza dirgli nulla è il motivo per cui, almeno per adesso, non può esserci pace tra i due. Nel 2018, con Gattuso alla guida del Milan, ci fu anche un bell'abbraccio al Maradona prima del match di campionato. Quella foto testimonia qualcosa che non c'è più.
La lite tra "ringhio" e Carletto: "Abbiamo avuto problemi personali"
Non c'è mai stata una lite vera e propria, alla luce del sole, tra Gattuso e Ancelotti. Nessuno scambio di battute avvelenate né accuse reciproche a distanza. Né l'uno né l'altro si presterebbero a un gioco al massacro del genere. Ma quel filo rosso che li univa adesso s'è spezzato. "In seguito i rapporti non sono stati sempre buoni. Abbiamo avuto problemi di natura personale di cui non voglio parlare", le parole di Carletto nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di Supercoppa di Spagna che risale a due anni fa. Non c'è mai stato più alcun avvicinamento tra i due, almeno per quel che s'è saputo. Oggi l'uno è alla testa dell'Italia e cerca una qualificazione fatica alla Coppa del Mondo, che all'Italia manca dal 2014, l'altro ha preso le redini della Seleçao.
"Probabilmente si rivedranno al Mondiale – ha aggiunto Katia Ancelotti -. Tutti ci auguriamo l'Italia ci vada. Sarebbe bello se ci fosse una finale Brasile-Italia". Attenzione, però: il veleno è nelle coda. "L'ultima c'è stata nel 1994, papà era il secondo di Sacchi. Gattuso dov'era?!".