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Altobelli: “Inzaghi merita di restare all’Inter anche se perde la finale. Chi critica sa di mentire”

Spillo Altobelli è un simbolo della storia dell’Inter e a Fanpage.it analizza la situazione dei nerazzurri in vista della finale di Champions League dopo lo Scudetto perso per un punto e le voci di mercato che riguardano Simone Inzaghi.
A cura di Vito Lamorte
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"Mi meraviglio di come si possa mettere in discussione Inzaghi e il suo lavoro: può fare la storia e merita di rimanere anche se dovesse perdere la finale". Alessandro Altobelli non ha dubbi e esprime il suo punto di vista sulla stagione dell'Inter, che a Monaco di Baviera ha un appuntamento con la storia e scenderà in campo contro il PSG per provare a vincere la sua quarta Champions League.

C'è grande dibattito intorno al club nerazzurro dopo la fine del campionato perso per un punto e con voci di mercato che coinvolgono anche Simone Inzaghi ma Spillo ha le idee chiarissime sul percorso fatto dalla Beneamata in questa stagione e sull'allenatore piacentino: "Ad un mese dalla fine della stagione l'Inter era dentro a tutte le competizioni possibili e questo non può essere messo da parte. Io credo che tutte le società metterebbero la firma. Io Inzaghi lo terrei, assolutamente".

Altobelli è un simbolo della storia dell'Inter e a Fanpage.it analizza la situazione dei nerazzurri in vista della finale di Champions League, dopo lo Scudetto perso per un punto e le voci di mercato che riguardano Simone Inzaghi.

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È più forte la delusione per lo Scudetto perso o è più grande l'attesa per la finale di Monaco?
"Io credo che il Napoli ha vinto meritatamente il campionato perché ha avuto più costanza dell’Inter in testa alla classifica, ma i nerazzurri hanno fatto ugualmente un grande torneo perché sono arrivati ad un punto di distacco. Non dieci, ecco. Ad un mese dalla fine della stagione era dentro a tutte le competizioni possibili e questo non può essere messo da parte. Io credo che tutte le società metterebbero la firma per arrivare così a quel punto dell’anno. La delusione ci può stare ma con un appuntamento così importante tocca voltare pagina subito perché si può scrivere la storia".

Nel 2023 si è parlato di fortuna per il percorso dell’Inter in Champions, mentre quest’anno?
"Non lo ero l’altra volta e non lo è assolutamente in questa. Non è una risultato campato in aria ma frutto di un lavoro che va avanti da anni nonostante le difficoltà economiche che il club ha attraversato. I dirigenti sono stati bravi a prendere i giocatori giusti, alcuni parametri zero sono stati eccezionali, e l’allenatore li ha valorizzati nel miglior modo possibile all’interno di un’idea".

Altobelli esulta per un gol con la maglia dell’Inter.
Altobelli esulta per un gol con la maglia dell’Inter.

Il rischio di non vincere nulla alla fine di una stagione del genere è reale: quale sarebbe il bilancio complessivo in tal caso?
"Per me sarebbe una stagione positiva anche in caso di sconfitta. Il pericolo c’è, ma le finali sono così. È una partita secca e si confrontano due squadre che hanno fatto un percorso importante per arrivare lì. È il culmine di un lavoro che parte da lontano e, in questo caso, può essere anche l’ultima occasione per alcuni giocatori di provare a vincere il titolo più importante della loro carriera. Il rischio di non vincere nulla c’è ma io la reputo una stagione positiva lo stesso".

Negli ultimi giorni si è parlato molto di una possibile separazione tra l’Inter e Simone Inzaghi a fine anno: qual è il punto di vista di Spillo?
"Io lo terrei, assolutamente. Io quando l’Inter decise di puntare su di lui non ero molto convinto ma il lavoro che ha fatto è ottimo. Un percorso importante e lo terrei senza ombra di dubbio. Questa, secondo me, è una squadra che ha dato tanto e che può dare ancora molto, con qualche ritocco si può migliorare ancora. Mi meraviglio di come si possa mettere in discussione Inzaghi e il suo lavoro: può fare la storia e merita di rimanere anche se dovesse perdere la finale".

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È d'accordo con chi dice che abbiamo visto due facce dell'Inter in questa stagione, una in campionato e una in Champions League?
"Non sono d'accordo. Ha sempre giocato la squadra che poteva fare meglio e non ha mai lasciato nulla al caso, compatibilmente con tutti gli impegni che c’erano da affrontare. I risultati gli danno ragione, perché l’Inter è arrivata in fondo a tutto e questa cosa non è facile per nessuno. Chi dice il contrario sa di mentire ma lo dice lo stesso per tenere una posizione. Io non guarderei la singola partita ma va fatta un’analisi su tutto il torneo: il Napoli è stato più costante e ha navigato per più tempo dell’Inter in vetta al campionato, questa è la verità. Poi lo poteva vincere anche la squadra di Inzaghi perché un punto non è nemmeno una partita di differenza ma bisogna dare i meriti a chi ha fatto meglio".

La testa di tutti è già a Monaco, giustamente e inevitabilmente: in che modo l’Inter può mettere in difficoltà il PSG?
"Io credo che la fascia sinistra dell’Inter può essere decisiva per mettere in difficoltà la difesa del PSG, che non è impeccabile. Sono forti ma non sempre precisi in alcune situazioni difensive. Poi bisogna anche dire che le finali sono sempre partite a sé stanti e sfuggono da ogni logica perché ad un certo punto subentrano fattori che non rientrano più nel campo della tattica o della tecnica. Partite del genere si possono decidere una giocata, un'intuizione. Non c'è nulla di calcolato".

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Chi può essere l’uomo decisivo? 
"Lautaro e Thuram su tutti, così come Calhanoglu e Dimarco. Anche se il laterale (Dimarco, ndr) non è stato brillante ultimamente tutti i pericoli nascono sempre da lì, dove c’è la qualità. L’Inter deve lavorare da squadra e con la sua organizzazione può mettere in difficoltà chiunque, come ha già dimostrato quest'anno".

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