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All’assemblea elettiva degli arbitri 400 persone riunite in un hotel in piena pandemia

Assemblea generale dell’AIA per l’elezione del nuovo presidente (candidati Nicchi, già in carica nel precedente mandato e Trentalange). Circa il 95% dei votanti si è presentato regolarmente creando però un assembramento che ha destato più di qualche critica. Poche mascherine e distanziamento sociale quasi inesistente.
A cura di Alessio Pediglieri
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Oggi ha preso il via l'assemblea dell'AIA, l'Assoarbitri italiana, un appuntamento in programma nel calendario della Federcalcio e che ha visto tutti i fischietti (e soprattutto i rispettivi delegati in un weekend di partite) per l'elezione del Presidente. Una assemblea che sfiora il 95% di adesioni e che quindi vedrà il voto per capire chi potrà essere il numero uno dei prossimi anni, tra due candidati: l'uscente Nicchi e Trentalange.

Un particolare però non è sfuggito in questa assemblea federale: in piena pandemia e con rigidi protocolli anti Covid, circa 400 persone si sono radunate nella hall che è stata predisposta per l'evento. Mancano però le misure minime di sicurezza personale come le distanze sociali (un metro tra le persone) e in alcuni casi anche l'assenza di mascherine. Il tutto è stato oggetto di critiche anche sui social, con le relative fotografie che sono diventate subito virali.

La location è l'Hotel Hilton di Roma, zona Fiumicino, dove si deciderà chi votare per il prossimo mandato tra i due candidati. C'è Marcello Nicchi, il dirigente toscano che si candida a un quarto mandato all'interno dell'AIA e a sfidarlo sarà Alfredo Trentalange, l'ex arbitro piemontese fino a pochi mesi fa nella stessa squadra del presidente uscente con l'incarico nel settore tecnico.

Trentalange ha rilasciato dichiarazioni sui propri intenti in caso di elezione: "Non sono il nuovo che avanza ma semplicemente  una esperienza diversa che porta al nuovo cambiamento. Come sapete ho cercato di evitare il rischio del contagio, purtroppo le mie richieste di elezioni online non sono servite". Parole che risuonano come monito davanti alla platea assembrata. Argomento sul quale è voluto intervenire anche lo stesso Nicchi, con parole decisamente più dure: "Sono stati sbagliati gli obiettivi prefissati perché impossibili: il presidente Aia non ha potere di cambiare regole, le regole federali non prevedono di fare le assemblee in altri modi"

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