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Agnelli e i mali del calcio: “Colpa del Covid ma anche di chi non ha voluto cambiare il sistema”

Andrea Agnelli si è rivolto con una lunga lettera agli azionisti bianconeri, evidenziando i problemi della Juventus ma anche del calcio in generale post Covid e post Superlega: “I danni causati dalla pandemia sono stati ingenti. Ma ribadisco la bontà della Superlega: offriva al mondo il miglior spettacolo calcistico, sostenibile, mutuabile. Rivolto ai tifosi, calciatori e investitori”
A cura di Alessio Pediglieri
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Andrea Agnelli ha scritto una lunga lettera rivolta agli azionisti bianconeri. Un intento preciso per spiegare da presidente del club su quali strade si sta camminando, quale sia la direzione intrapresa, i problemi lungo il tragitto e i nemici da affrontare. Come il Covid, che ha cambiato per sempre il modo con cui approcciarsi al mondo, ma non solo. L'indice puntato ritorna sull'Uefa, su Ceferin, su quella Superlega di cui Agnelli rivendica il sacrosanto diritto di poter cambiare il sistema, in meglio.

In un passo della sua lunghissima lettera, Andrea Agnelli cita Edoardo Agnelli, suo nonno: "Dobbiamo impegnarci a far bene, ma ricordandoci che una cosa fatta bene può essere sempre fatta meglio". E' questo il punto focale del lungo scritto rivolto agli azionisti bianconeri in cui il presidente prova a smuovere ancora una volta gli animi, scuotendoli davanti a ciò che è avvenuto e sta avvenendo: un cambiamento epocale, irreversibile.

È giusto sottolineare, tuttavia, che nel momento di massima tensione verso lo sviluppo, con imponenti mezzi finanziari messi a disposizione della Società, il calcio e la Juventus in particolare, hanno subito un durissimo colpo a causa della pandemia Covid-19. I danni causati sono stati ingenti. Intere linee di ricavo sono scomparse da un momento all’altro, mentre la base dei costi è rimasta immutata

Un cambiamento repentino con cui farei conti il prima possibile, dice Agnelli, perché "la programmazione sana e credibile di una Società non può basarsi su obsolete impalcature di sistema, pena il ridimensionamento collettivo del comparto" ed è qui che si centra il tema su cui il presidente bianconero estrae l'incudine e batte: la Superlega

Questa nuova competizione, che si propone di offrire al mondo il miglior spettacolo calcistico, ha nelle sue regolamentazioni tre valori essenziali per la stabilità dell’industria calcistica. In sintesi: un nuovo paradigma meritocratico ed un ritorno ai fondamentali: controllo dei costi e trasparenza, con tre categorie di stakeholder al centro del progetto

I valori ricordati da Agnelli sono un progetto condiviso che contiene i costi, un impegno alla solidarietà e la centralità delle competizioni europee. Il tutto, dedicato ai tifosi, ai calciatori e agli investitori. Con buona pace dell'Uefa e di Ceferin.

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