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Quando LeBron segna il canestro del record, lo filmano tutti tranne uno: pure lui ha fatto la storia

Quando LeBron James si è alzato per segnare il canestro che ha fatto la storia del basket NBA, tutti gli spettatori presenti nell’arena dei Lakers avevano il telefonino in mano per immortalare quel momento. Tutti tranne uno, che si è goduto il lusso di assaporare immobile quell’istante: lui poteva.
A cura di Paolo Fiorenza
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Era solo questione di tempo, ormai si era capito da mesi osservando le medie punti tuttora mostruose mantenute da LeBron James a dispetto dell'incedere degli anni. A 38 anni compiuti lo scorso 30 dicembre e con un chilometraggio che segna 20 stagioni, dicansi venti, nella NBA, il campione di Akron ha fatto stanotte la storia del basket, diventando il miglior marcatore di tutti i tempi del campionato professionistico americano, superando un'altra leggenda come Kareem Abdul-Jabbar.

Mancavano una decina di secondi alla fine del terzo quarto della sfida tra i Los Angeles Lakers e gli Oklahoma City Thunder, quando LeBron ha ricevuto il pallone all'altezza della lunetta, ha fatto qualche palleggio mentre il pubblico che già faceva salire il proprio ruggito, e poi ha seguito un perfetto fadeaway che ha fatto esplodere la Crypto.com Arena. Erano i suoi punti 35 e 36 della serata (poi ne avrebbe messi a segno altri due prima della sirena finale), tanto bastava per scavalcare Jabbar e rinsaldare ulteriormente la sua dinastia, che lo vede in quel ristrettissimo empireo dei più grandi della storia, tra titoli vinti, premi di MVP e record semplicemente mostruosi, figli di una longevità pari al talento.

Tutti aspettavano quel momento nella Città degli Angeli, negli Stati Uniti ed in ogni angolo del mondo dove la popolarità del basket NBA è sterminata. E tutti i presenti nell'arena dei Lakers erano pronti ad immortalarlo per sempre: quando LeBron ha ricevuto la palla, non c'era una sola persona nel palazzetto che non sapeva cosa sarebbe successo da lì a pochi secondi. È stato un attimo: si sono sollevati migliaia di telefonini per registrare il video di quell'azione destinata all'eternità, col fiato sospeso in attesa di assistere alla storia nel suo compiersi.

Lo hanno fatto tutti, anzi no. Tutti tranne uno. In una foto già diventata iconica, scattata di spalle al campione mentre si alza per tirare in sospensione, si vedono sullo sfondo gli spettatori coi telefonini in mano che lo stanno filmando. In mezzo a loro c'è una persona immobile, che semplicemente si gode il momento, lo vive, lo assapora. Lui non ha bisogno di fare alcun video da postare sui social per testimoniare di aver partecipato alla storia da spettatore, per un motivo molto semplice: la storia l'ha fatta pure lui e ad un livello ugualmente top nel proprio campo, esattamente come LeBron James.

Phil Knight immobile in un mare di persone che filmano: anche i due figli di LeBron James al suo fianco
Phil Knight immobile in un mare di persone che filmano: anche i due figli di LeBron James al suo fianco

Quell'uomo è Phil Knight, 84enne cofondatore quasi 60 anni fa della Nike, ovvero il brand sportivo più famoso al mondo, di cui oggi è presidente emerito dopo esserne stato presidente e CEO per 50 anni. Insomma Knight è la Nike, un uomo visionario che anticipò il futuro ed è stato capace di cavalcare un presente di successo per oltre mezzo secolo. Nike che è anche il marchio cui LeBron James è legato per la vita e non in senso figurato: nel 2016 il campione plurititolato con Miami, Cleveland e Los Angeles ha infatti firmato un contratto a vita con l'azienda di abbigliamento dell'Oregon, del valore astronomico di circa un miliardo di dollari.

Mentre LeBron gonfiava la retina, il fondatore della Nike era seduto in prima fila dietro il canestro – in un posto il cui biglietto aveva un valore inestimabilecon al fianco i due figli del campione, Bronny e Bryce. In uno dei momenti più iconici della storia della NBA, Knight era immobile con le mani giunte, godendosi con calma il momento mentre intorno a lui succedeva il pandemonio. Un lusso per pochissimi, forse solo per uno: l'uomo che nel 2003, vedendo ancora una volta il futuro, mise sotto contratto James. In questi 20 anni lui ha vissuto tutta l'epopea di LeBron davvero da vicino e nel dopo partita gli ha consegnato una placca con incisi sopra i punti del suo record. "Ho fondato l'azienda 59 anni fa, pensavo di aver visto tutto, ma stasera è stato incredibile", ha detto alla mamma del campione, Gloria. Tra leggende funziona così: ci si riconosce a prima vista.

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