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Playoff NBA: Philadelphia perde Embiid, Washington ne approfitta. I Jazz passano a Memphis

Agevolati dall’infortunio di Embiid che esce nel primo quarto e non viene ulteriormente rischiato dopo un problema al ginocchio, i Wizards evitano lo sweep e regalano una gioia al pubblico di casa con una tripla doppia storica di Russell Westbrook. I Jazz vincono sul campo dei Grizzlies e si portano sul 3-1.
A cura di Luca Mazzella
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Due partite nella notte NBA, con i Sixers che preoccupati dalle condizioni fisiche di Joel Embiid di distraggono al punto da cedere contro Washington. Utah-Memphis non tradisce le aspettative, con Ja Morant e compagni capaci di rientrare nel finale e far sudare gli uomini di Snyder.

Washington Wizards – Philadelphia 76ers 122-114

Nel segno di Russell Westbrook. I Wizards vedono uscire sul finale di primo quarto Joel Embiid, che come detto da Doc Rivers si sottoporrà in queste ore a una risonanza magnetica per capire l’entità dell’infortunio al ginocchio destro subito dopo una brutta caduta a inizio partita, e guadagnano via via fiducia giocando alla pari contro una Philadelphia evidentemente in apprensione per il suo miglior giocatore ai box.

I Sixers, che tengono botta nel secondo quarto, rientrano dopo la sirena del primo tempo molli e distratti, subendo il parziale di 32-19 che sembra indirizzare la partita verso Washington. Gli ospiti hanno però un sussulto d’orgoglio e riescono a risalire fino al 108-108 a tre minuti dalla fine: è lì che i Scotto Brook, coach dei Wizards,  sceglie di fermare il gioco e l’attacco degli avversari facendo fallo sistematico su Ben Simmons (che sta tirando col 25% in lunetta nella serie) e costringendolo a segnare i liberi, suo grande incubo. Risultato? 8 tiri e 4 canestri nei 2:47 minuti finali.

In questo modo Washington, trascinata dalla tripla doppia monstre di Russell Westbrook: 19 punti, 21 rimbalzi  (massimo in carriera in post-season) e 14 assist, con 13/16 in lunetta ma un pessimo 3/19 dal campo che non impedisce però al numero 4 di incidere tout-court e trascinare i compagni, dai 27 di Bradley Beal e dai 16 di Robin Lopez riesce a portare a casa la partita evitando un umiliante sweep. Per Philadelphia non sono sufficienti i 21 punti con 13 rimbalzi di Tobias Harris e l’impatto positivo dalla panchina degli esterni George Hill e Tyrese Maxey, rispettivamente 14 e 15 punti. I Sixers avranno la chance di chiudere comunque la serie davanti al pubblico di casa tra poco più di 48 ore.

Brutto episodio da segnalare, l’ennesimo relativo al pubblico. Uno spettatore presente all’arena ha tentato di toccare il canestro facendo invasione di campo, salvo essere bloccato da un poliziotto che lo ha subito immobilizzato e trascinato fuori dal campo, dove è stato ammanettato. Non è il primo episodio, anzi. È stata una settimana particolarmente movimentata in questo senso, tra pop-corn su Russell Westbrook qualche giorno fa e la bottiglietta lanciata alla fine di gara 4 tra Nets e Celtics contro Kyrie Irving. L’NBA si trova improvvisamente a fare i conti con un tifo “pericoloso”. Adam Silver adotterà senz’altro i provvedimenti giusti per arginare questa pericolosa deriva.

Memphis Grizzlies – Utah Jazz 113-120 

Ci pensa Mike Conley. L’ex di lusso della sfida (Conley è stato uno degli assi portante della Memphis del Grit and Grind che ha fatto sognare i tifosi in Tennessee) prende il comando delle operazioni nel finale, in attacco e in difesa, con una stoppata su Ja Morant con 4 minuti da giocare e i Jazz sopra 110-106, e una tripla segnata subito dopo che ha dato a Utah un margine rassicurante per controllare il finale, che la squadra di Snyder stava mettendo a rischio con una gestione scellerata di possessi offensivi tra Donovan Mitchell e Jordan Clarkson. Proprio Mitchell è il miglior realizzatore per la squadra che ha chiuso col miglior record NBA con 30 punti e 8 rimbalzi in un quintetto che porta altri 3 uomini in doppia cifra (Bogdan Bogdanovic a 13, Rudy Gobert a 17 e Mike Conley a 11) e con il prezioso supporto di Clarkson che ne aggiunge 24 dalla panchina. Utah segna 17 triple su 34 tentate confermandosi squadra estremamente dipendente dal tiro dalla distanza.

Memphis, come sempre ormai, è dura a morire coi “soliti”, è il caso di dirlo, Dillon Brooks (21) e Jonas Valanciunas (14 con 12 rimbalzi) che danno man forte a Ja Morant (23 punti, 6 rimbalzi e 12 assist) e al redivivo Jaren Jackson Jr, atteso tutta la stagione dopo un serissimo infortunio patito ormai un anno fa e rientrato da poche settimane. Per il lungo 21 punti e 6 rimbalzi che lasciano ben sperare per il futuro del team, che su lui e Morant confida di costruire un futuro vincente. Futuro che includerà certamente anche De’Anthony Melton, che coi suoi 15 punti tutti nell’ultimo quarto è stato capace di riportare i Grizzlies a contatto, salvo cedere nel finale cadendo sotto i colpi di Conley.

A Salt Lake, circondata dal pubblico amico, Utah avrà ora la chance di chiudere la serie e avanzare in semifinale.

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