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Playoff NBA: Kevin Durant scrive la storia, i Nets battono i Bucks e salgono sul 3-2

Il numero 7 dei Nets chiude una prestazione memorabile da 49 punti, 17 rimbalzi e 10 assist trascinando la sua squadra nel peggior momento della stagione a una vittoria fondamentale, che arriva senza Kyrie Irving e con James Harden praticamente impalpabile causa infortunio. Doveva pensarci lui, da solo, e così è stato.
A cura di Luca Mazzella
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Una prestazione mostruosa che entra di diritto nella storia NBA. Senza Kyrie Irving e con un James Harden ben lontano dalla sua forma migliore ma comunque ammirabile per i 46 minuti di partita (chiusi a 1/10 dal campo e 0/8 da tre ma visibilmente in sofferenza per l'infortunio non ancora superato), Kevin Durant ha offerto uno show lungo 48 minuti che va in archivio come una delle migliori prestazioni singole mai viste in questo sport. Si, ha fatto tutto senza uscire nemmeno per un secondo, pazzesco se si pensa ai quasi 2 anni lontano dai campi per la rottura del tendine d'Achille.

E quindi, prima ancora di raccontare la gara, bisogna per forza partire dai numeri mostruosi di KD.

49 punti, 17 rimbalzi, 10 assist, 3 palle recuperate, 2 stoppate. Segnando 16 dei 23 tiri presi dal campo (con 4/9 da tre) e 13 su 16 dalla lunetta, ma soprattutto assicurandosi 74 dei 114 punti totali dei Nets mediante suoi canestri o assist e 43 degli ultimi 52. Con un ultimo quarto da 20 punti e la ciliegina sulla torta della tripla a meno di un minuto dalla fine che è valsa la vittoria. Per chiudere, la sua è stata la prima prestazione nella storia dei Playoffs da almeno 45 punti, 15 rimbalzi e 10 assist.

Gara 5 è quella che, col punteggio in parità, definisce una serie in un senso o nell'altro. Oltre a definire Brooklyn-Milwaukee, è stata la partita che ha ridefinito il concetto di dominio, con una prestazione forse mai vista prima su un parquet. E pensare che Kevin Durant non è stato nemmeno inserito in uno dei primi 3 quintetti NBA di stagione, annunciati proprio in queste ore.

KD ha trovato a sorpresa in Jeff Green, veterano e già suo compagno agli Oklahoma City Thunder, il perfetto compagno e destinatario di tanti dei suoi passaggi, con uno score di 27 punti, 8/11 al tiro e 7/8 da tre che giustamente è stato evidenziato come primissima cosa da KD nel dopo partita.

E dire che a fine primo tempo i Bucks erano arrivati ad un rassicurante +16 sul 59-43 e tutto lasciava presagire una partita chiave vinta dagli uomini di Budenholzer che avrebbero poi avuto la chance sul parquet di casa di chiudere la serie. Purtroppo per loro però era la serata di Durant, e a nulla sono valsi i 34 punti con 12 rimbalzi di Giannis, che a fine partita ha elogiato KD definendolo il più forte giocatore di basket del mondo, e i 25 di Khris Middleton. Purtroppo per il greco però, di occasioni per mostrare di essere uno dei migliori difensori del pianeta proprio contro KD ce ne sono state pochissime, non essendo praticamente mai stato il suo diretto difensore nonostante una delle chiavi di questa serie fosse ritenuta da tutti proprio il potenziale difensivo dei Bucks e nello specifico la presenza di un "KD stopper", che per caratteristiche fisiche e atletiche non poteva che essere il due volte MVP. Mike Budenholzer però, le cui scelte offensive, difensive ma anche gestionali (Antetokounmpo è stato utilizzato 41 minuti, meno di James Harden reduce da un infortunio, in una gara chiave), aveva altri piani e ancora una volta la sconfitta di Milwaukee è passata anche da sue errate letture.

C'è ancora una gara 6 ed eventualmente una gara 7 per recuperare, ma se Durant è questo i margini per farlo sono prossimi allo 0.

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