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NBA, Russell Westbrook lascia 8000 dollari di mancia al personale dell’hotel della bolla

Il giocatore degli Houston Rockets Russell Westbrook ha lasciato una mancia importante, si parla di 8.000 dollari, al personale dell’albergo in cui lui e i suoi compagni di squadra hanno alloggiato per oltre due mesi all’interno di Disney World a Orlando: “Si sono presi cura di noi alla grande, hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro energia per fare il loro lavoro al massimo livello. Era la cosa giusta da fare, e a me piace fare la cosa giusta”.
A cura di Alessio Morra
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La lunghissima stagione della NBA sembra a un passo dalla conclusione. I Los Angeles Lakers iniziano a intravedere il titolo, conducono 3-1 nella finale con i Miami Heat. Intanto arriva una bella storia che vede come protagonista Russell Westbrook che avrebbe lasciato una mancia da 8.000 dollari al personale dell’albergo dove ha alloggiato con i Rockets all’interno di Disney World a Orlando in Florida.

Il bel gesto di Russell Westbrook

Il ‘Dallas Morning Post’ ha scritto che Westbrook prima di andare via dal Grand Floridian Hotel di Orlando, dove gli Houston Rockets hanno alloggiato per quasi due mesi nella bolla di Disney World per le fasi finali del campionato NBA, ha lasciato una mancia di 8.000 dollari. A questa notizia ha fatto seguito un commento dello stesso Westbrook che non ha confermato l’entità della cifra ma ha dichiarato di aver lasciato un regalo a chi lavora in quell’albergo: Si sono presi cura di noi alla grande, hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro energia per fare il loro lavoro al massimo livello. Era la cosa giusta da fare, e a me piace fare la cosa giusta”.

Russell Westbrook, che era risultato positivo al Covid-19 lo scorso luglio e che si è ben comportato con gli Houston Rockets che sono giunti fino ai quarti di finale (battuti 4-1 dai Lakers), non è nuovo a gesti del genere. Su Twitter un cameriere di Oklahoma City, città dove Westbrook ha giocato per oltre un decennio, ha scritto: “Ho lavorato come cameriere in un ristorante che ha frequentato nei suoi primi 3-4 anni, e posso confermare che è una persona incredibilmente gentile fuori dal campo. Ha sempre lasciato buone mance e imparato tutti i nostri nomi. Sentire Russell Westbrook urlare ‘Troker’ quando non mi ero nemmeno accorto che fosse nel locale è semplicemente una cosa che non dimenticherò mai”.

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