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NBA, Finals 2020: Lakers al 3-1 su Miami con James, Davis e una difesa forte

Gara-4 delle Finals 2020 di NBA tra i Lakers e gli Heat è una battaglia. Miami non molla ma deve piegarsi nel finale alle stelle di Los Angeles. Finisce con il risultato di 102-96 per i gialloviola, trascinati nel finale dalla tripla decisiva di Davis (letale in difesa e dall’arco, quando vibra il colpo che chiude il match).
A cura di Maurizio De Santis
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Miami si batte. L'orgoglio e quattro titolari in doppia cifra le spingono a credere che l'impresa contro i Lakers è possibile ma finisce con la vittoria (102-96) strappata nel finale grazie al talento e agli exploit dei singoli che fanno la differenza. Nella serie decisiva delle Finals di Nba Los Angeles mette il muso avanti e le mani sul titolo. Lo fa a fatica, rischiando grosso al cospetto di un avversario che non ha mai mollato.

Bam Adebayo non è al top della condizione ma in campo dà tutto: si arrangia come può (15 punti, 6/8 dal campo e 7 rimbalzi in 33 minuti) e riesce a tenere un rendimento al di sopra della media, quella di Jimmy Butler e Tyler Herro (22 e 21 punti) è tale consentire agli Heat di stare sempre col fiato sul collo dei gialloviola. Restano in partita fino a quando le giocate di Rajon Rondo e Kentavious Caldwell-Pope non cambiano l'inerzia del match. E a quel punto, con la premiata ditta James&Davis che ha piazzato 50 punti a referto, a Miami non resta che l'onore delle armi.

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Davis di lotta e di governo. È una delle chiavi di lettura della sfida: quando gli Heat si ritrovano dinanzi la sagoma del gigante dei Lakers di 2.08 metri sembrano ai piedi di una montagna. Lui allarga le braccia, fa valere fisico e stazza, difende il "ferro" nemmeno fosse una trincea. E quando esce dalle retrovie fa male: 22 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e altrettante stoppate. È lui che vibra il colpo di grazia quando a una manciata di secondi dalla sirena (40″) piazza la tripla che decide la partita.

Che fine ha fatto LeBron? L'avvio di gara non è da leggenda ma il Re fa quel che gli pare e quando decide di salire di giri non ce n'è per nessuno. Il controllo è nelle sue mani (28 punti, 12 rimbalzi, 8 assist con una percentuale al tiro di 8/16), le usa per indicare al Lakers la strada da seguire e tenere a freno le ambizioni degli Heat. A Rondo lascia il proscenio e i due possessi più delicati dell'incontro. E lui ne ripaga la fiducia. Completano il quadro Caldwell-Pope (sul successo dei Lakers in gara-4 pesano, e come, i 15 punti realizzati) e Green, le cui giocate in difesa si rivelano preziosi.

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