26 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

NBA, Doc Rivers coach dei Philadelphia 76ers: “Non voglio mio figlio in squadra”

Austin Rivers è stato a un passo dai Philadelphia 76ers. L’acquisto non è stato formalizzato ed è saltato all’ultimo momento perché il tecnico dei 76ers ha detto no. Fin qui tutto normale. Ma il no lo ha detto Doc Rivers il papà di Austin che non ha voluto il figlio nella sua squadra: “L’ho fatto per il suo bene, giocherà con i Knicks e li starà benissimo”.
A cura di Alessio Morra
26 CONDIVISIONI
Immagine

Tre titoli NBA, l'ultimo nel 1983, undici di Conference, l'ultimo è datato 2001. I fasti di un tempo sono lontano per i 76ers che negli ultimi diciannove campionati solo quattro volte sono riusciti a giocare le semifinali di Conference, ma hanno sempre perso. La prossima stagione la squadra guidata da Doc Rivers vuole tornare grande e può farlo perché ha un signor allenatore e due stelle come Joel Embiid e Ben Simmons. Ma in questi ultimi giorni di pre-campionato tiene banco una notizia curiosa, quella che riguarda il tecnico Rivers che ha detto ai dirigenti di non acquistare il figlio Austin. Una decisione presa per il bene della squadra, e naturalmente anche del giovane Austin Rivers.

Doc Rivers spiega perché non ha voluto Austin

Doc Rivers è un professionista da oltre quarant'anni. Per tante stagioni è stato giocatori in NBA, poi è diventato allenatore e con i Boston Celtics ha vinto anche il titolo del 2008. Dopo aver fatto crescere enormemente i Los Angeles Clippers ha firmato per i 76ers che cercherà di riportare in alto. La squadra che ha a disposizione è già di valore con Embiid e Simmons e poteva avere nel roster anche suo figlio Austin, giocatore professionista che ha avuto già ai tempi dei Clippers e che ha disputato l'ultima stagione con gli Houston Rockets. Proprio Doc Rivers ha stoppato la trattativa. Non ha voluto che suo figlio fosse un cestista di Philadelphia. Una decisione che potrebbe apparire sorprendente, ma papà Doc ha spiegato le ragioni del no:“

Prima che accettassi la loro panchina, era molto in alto nella lista degli obiettivi di mercato dei Sixers. Austin era una delle guardie che volevano: sono stato io a convincerli del contrario. ‘Ci sono già abbastanza questioni da risolvere: meglio non aggiungerne un’altra’. Credo sia meglio anche per lui: Austin è Austin, e il fatto che io sia suo padre lo rende spesso un obiettivo facile per i critici. Da quando le nostre strade si sono separate la sua carriera ne ha beneficiato.

Immagine

Il derby dei Rivers il 26 dicembre

Nell'intervista rilasciata al ‘New York Post' Doc Rivers si è detto felice per il passaggio del figlio ai New York Knicks, che considera la squadra ideale per il giovane Austin. Il calendario ha giocato un brutto scherzo ai Rivers. Perché al Madison Square Garden il giorno di Santo Stefano i Knicks faranno l'esordio stagionale contro i Philadelphia 76 ers: "New York è una piazza fantastica, io ho vissuto una splendida esperienza lì [da giocatore nella prima metà degli anni ‘90, ndr]. È simile a Boston e a Philadelphia: i loro tifosi sono tifosi veri, vogliono gente che giochi duro e che dia tutto".

26 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views