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L’NBA ranking di ESPN fa discutere: LeBron James è solo terzo

Come ogni anno, il noto sito americano fa discutere. Non è più “il Re” il miglior giocatore della lega a detta degli analisti di settore, che preferiscono il ritorno in grande stile di Kevin Durant e l’impressionante ascesa di Giannis Antetokounmpo. Una molla in più che potrebbe stimolare ulteriormente il giocatore dei Lakers.
A cura di Luca Mazzella
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Anno nuovo, ranking nuovi, polemiche nuove. Il motivetto è sempre lo stesso e come ogni stagione cambia negli interpreti ma è come sempre destinato a far discutere gli appassionati di NBA. Espn.com, nell'avvicinarsi alla prima palla a due dell'anno (si inizia il 17 ottobre), ha stilato la solita classifica di quelli che a suo avviso sono i migliori giocatori su piazza. Una classifica che tra eccellenti bocciature e ritorni in pompa magna sarà argomento di discussione per le prossime settimane.

Vediamo, nello specifico, la top 5.

5) Stephen Curry

Lo scorso anno il numero 30 di Golden State aveva ben 7 giocatori davanti in classifica, ma la stagione 2019/20 ha definitivamente convinto tutti sul valore immenso di Steph. In un'edizione sfortunata e monca dei Warriors, privi non solo di Klay Thompson ma a turno anche di Draymond Green e della seconda scelta assoluta James Wiseman, tra tanti esordienti e in un contesto che non avrebbe di certo disdegnato un'annata di pausa con vista draft 2021, il figlio di Dell ha letteralmente giocato un basket eroico, inanellando una serie di prestazioni memorabili e interi mesi vicini alla perfezione. Una degna risposta per chi credeva che, senza i compagni di avventura che tanto hanno contribuito negli anelli del team della Baia, avremmo assistito a un anno complicato per Curry tra raddoppi e morbose attenzioni difensive. 32.0 punti di media e 48.8% dal campo di media, a Steph mancano 141 triple per superare Ray Allen nella classifica all-time di tiri da 3 realizzati. Un motivo in più per puntare su un'altra stagione da ricordare.

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4) Luka Doncic

Con "Luka Magic" il giudizio resta lo stesso, esattamente come un anno fa. Segno di una posizione consolidata nonostante l'età e un roster, quello dei Mavs, ancora ben lontano dal poter qualificare i texani come contender. Due annate di fila da primo quintetto NBA, un'Olimpiade da ricordare con la medaglia di bronzo conquistata dalla Slovenia, numeri spaventosi in post-season nonostante l'eliminazione prematura per mano dei Clippers. A 22 anni, il bottino NBA del golden boy è già impressionante ma come ogni superstar che si rispetti, il banco di prova saranno ancora i Playoffs. Dove pur dovendo chiedere un passo in avanti ai compagni, Luka sa di avere i riflettori puntati addosso, pronti a puntarlo in caso di ennesima uscita al primo turno.

3) LeBron James

Il Re non è più sul trono. Dalla medaglia d'oro al gradino più basso del podio, il declassamento di LeBron è di quelli che fanno rumore. L'età, l'eliminazione per mano dei Suns al primo turno, un fisico improvvisamente non più immune agli infortuni e lontano dall'androide che per oltre 15 anni non ha mai tirato il fiato e subito rallentamenti in un'ascesa senza pause. Con l'obiettivo di portare a casa il quinto anello della carriera e forte dell'aggiunta di un'altra All-Star, Russell Westbrook, James si prepara a un'annata di traguardi (c'è Karl Malone da agganciare al secondo posto dei migliori marcatori di sempre, con obiettivo Kareem entro il 2022) e dinanzi alla sfida di rendere il roster dei Lakers, profondamente rinnovato e dalla spaventosa età media, un gruppo di giocatori funzionali che possano arrivare fino in fondo. Se al 23 (oggi numero 6, ritorno al passato) si offre addirittura il pretesto di smentire gli analisti di ESPN, il risultato può essere devastante.

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2) Giannis Antetokounmpo

Anello NBA al dito, e da protagonista assoluto. La gara 6 del greco, MVP delle Finals, condita da cinquantello e dal 17/19 ai liberi, suo più grande limite in post-season e nelle partite precedenti, pone pochi dubbi sullo status del ragazzo cresciuto tra i vicoli di Sepolia, quartiere di Atene. Il bello, nel caso di Giannis, è che parliamo di un 26enne praticamente prossimo a entrare nei migliori anni di carriera. E se il biglietto da visita è la costante ascesa avuta dall'ingresso nella lega, i due titoli di MVP della stagione regolare e un titolo NBA all'attivo, non c'è altro da dire rispetto a una posizione che prima di tutto è legittimata dai risultati.

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1) Kevin Durant

L'NBA ai piedi di KD, di nuovo. Dopo quasi due anni lontano dal parquet, Durant si è ripreso la lega. Al punto da salire dalla posizione numero 6 del ranking al tetto assoluto. Il tutto passando per una stagione partita nel migliore dei modi coi sui Nets, condizionata da riposi programmati per non incorrere in nuovi infortuni, chiusa con la quasi ciliegina sulla torta del famoso buzzer contro i Bucks in gara 7 che per pochi millimetri non gli ha regalato la finale di Conference e una quasi certa finale NBA, riscattata dall'oro olimpico vinto dominando in lungo e in largo con una cattiveria e una fame agonistica degne di chi vuole riprendersi quanto lasciato negli ultimi anni agli avversari. Per dare il seguito migliore all'investitura di ESPN manca solo una cosa: un titolo, un altro. E con Harden e Irving in salute, gli avversari di Brooklyn non sembrano moltissimi sulla carta.

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