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L’Italia regina del volley incorona Simone Giannelli: è il miglior giocatore dell’Europeo

Classe 1996, Simone Giannelli è stato eletto Mvp dell’Europeo che l’Italia di De Giorgi ha vinto in finale contro la Slovenia. Dopo il bronzo europeo e l’argento mondiale del 2015 e l’argento del 2016 alle Olimpiadi di Rio, finalmente l’oro: “Non ho mai mollato, chi mi conosce lo sa metto sempre cuore e testa. Era il mio sogno, è stato un successo di squadra”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Italia si gode il trionfo europeo dopo una straordinaria finale contro la Slovenia dove ha dovuto soffrire, subire e recuperare per strappare il titolo con un epilogo mozzafiato che ha incoronato gli azzurri di De Giorgi, Campioni d'Europa. E tra i campioni, c'è anche il re: Simone Giannelli da Bolzano, eletto il miglior giocatore dell'Europeo con un premio Mvp meritato, dopo una gara e un torneo vissuto da protagonista.

Dopo 16 anni di attesa, gli azzurri ritornano sul tetto d'Europa della pallavolo e lo fanno con enormi possibilità di migliorarsi ancora: la squadra allenata da De Giorgi è la più giovane di tutto il torneo con i suoi 24 anni di media e ben 9 giocatori al debutto continentale. Tra questi, non c'è Simone Giannelli che dall'alto dei suoi 25 anni è un ‘veterano' in azzurro. Ha vissuto sul parquet con la maglietta dell'Italia sotto la guida di diversi ct (da Berruto a Blegnini, fino a De Giorgi), ha giocato in Coppa del Mondo nel 2015 prendendosi un argento, poi il bronzo agli Europei e quindi un altro argento alle Olimpiadi di Rio, nel 2016. Mai un oro.

Oggi, Giannelli può essere giustamente indicato come la stella polare di questa nuova e giovanissima nazionale di volley. Il premio come miglior giocatore di tutto l'Europeo è un giusto tributo ad un atleta che da anni milita in Nazionale e che adesso è riuscito a prendere per mano la squadra, ripagando se stesso, compagni e tifosi da tante mezze delusioni: "Sono arrivate batoste e amarezze ma io non ho mai mollato. Chi mi conosce sa che ci metto testa e cuore in ciò che faccio: un pensiero speciale ai miei cari, alla famiglia, la mia ragazza Sally. A tutti".

Vincere l'oro in Nazionale era il mio sogno fin da bambino e non ho mai avuto paura né timori che un giorno si sarebbe realizzato. Oggi mi sento davvero felice

Un sogno realizzato con i gradi di capitano, di leader dentro e fuori dal parquet, a soli 25 anni ma con un bagaglio alle spalle da esperto: "È stata una finale molto complicata, perché stavamo soffrendo soprattutto in ricezione. Siamo riusciti a rimanere in partita, attaccati alla Slovenia. Ho cercato di dare tranquillità al gruppo perché era quello che ci voleva nei momenti più delicati. Poi grazie all'aiuto di tutti è accaduto l'incredibile"

È la dimostrazione che questo è un successo non dei singoli ma di squadra perché tutti coloro che sono entrati hanno dato l’anima per questo traguardo storico

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