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I Milwaukee Bucks vincono una pazza gara 5 nel segno dei Big 3: sono a una vittoria dal titolo NBA

Trascinati dagli 88 punti del terzetto Antetokounmpo-Middleton-Holiday, quest’ultimo miglior uomo della partita in attacco e in difesa, la squadra del Wisconsin sbanca Phoenix dopo una delle partite più emozionanti degli ultimi anni e si porta sul 3-2 nelle Finals NBA. Gara 6, davanti al pubblico di casa, può consegnare l’anello a Milwaukee dopo 50 anni.
A cura di Luca Mazzella
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Una partita folle, emozionante, ricca di colpi di scena e più volte vicina a potersi dire "chiusa" nel corso dei 48 minuti, salvo essere decisa a 14 secondi dal termine. I Milwaukee Bucks passano sul parquet dei Suns per 123-119 in una gara giocata a ritmi e percentuali surreali da entrambe le squadre, con gli ospiti capaci di tirare col 57.5% dal campo e 14/28 da tre e i padroni di casa che crollano nonostante il 13/19 dall'arco, un intero quintetto in doppia cifra e un Devin Booker, di nuovo, da 40 punti, ultimo a gettare la spugna assieme ad un eroico Chris Paul che soffre oltremodo per tre quarti ma che negli ultimi 12 minuti regala giocate da campione e riporta la sfida in equilibrio. A deciderla, una poderosa schiacciata di Giannis Antetokounmpo su assist di Jrue Holiday in transizione nel finale. I Bucks sono a 48 minuti dal vincere il titolo NBA e avranno il primo match-point in Wisconsin nella notte tra lunedì e martedì.

La cronaca del match

A vedere quella che viene chiamato pivotal game, la partita che sul 2-2 orienta la serie in un senso o nell’altro dando il match point a chi vince, c’è LeBron James. In attesa di tornare da protagonista al palcoscenico più importante della stagione NBA, una buona occasione per promuovere indirettamente l’uscita del suo Space Jam 2 e tifare, per sua stessa ammissione, il suo grande amico Chris Paul. Le squadre iniziano contratte, nei primi 2 minuti segnano il solo Holiday dal campo e DeAndre Ayton in lunetta per il 2-2. Il primo scossone è di Crowder con la tripla del 5-2. Al primo allungo Suns sul 9-4 rispondono Giannis prima e Khris Middleton poi, che pareggiano i conti. Crowder però è in fiamme e segna 5 punti in un amen per il 14-9, approfittando con una schiacciata in contropiede dell’ennesima palla persa (4 nei primi sette minuti) del brutto inizio di Milwaukee. Si gioca a ritmi altissimi, i Suns sembrano parenti lontani della versione di gara 4 e di grande energia arrivano sul +9 al 25-16 grazie alla prima fiammata di Booker che segna da 2 e da 3 mettendo la ciliegina sulla torta a una striscia di 10 canestri consecutivi per il vantaggio in doppia cifra di Phoenix che si concretizza con i liberi ancora di Ayton. È nel lungo, in Crowder e in CP3 che la squadra dell’Arizona sembra in uno stato del tutto diverso rispetto alla versione remissiva di 72 ore prima. Bridges segna la tripla del +13 dopo un’altra sanguinosa palla persa Bucks che vengono doppiati sul 32-16 e dominati proprio dove invece avevano vinto gara 4, subendo intensità fisica e energia degli avversari.

Quello che rispetto a gara 4 non cambia però è lo stato di grazia di Devin Booker, che segna canestri di rara bellezza e trova anche i compagni, con l’assist per la tripla di Craig per il 37-21 che chiude il primo quarto. I Suns chiudono i primi 12 minuti con un pazzesco 14/19 dal campo.
L'inizio del secondo quarto dei Bucks però è di tutt'altro tenore e con un parziale di 23-5 propiziato dai canestri di Brook Lopez e di un Jrue Holiday che lascia intravedere quella che per lui sarà una serata memorabile si arriva alla parità sul 42. La partita si infiamma: tripla di Cameron Johnson, Middleton risponde sempre da tre, Paul si prende un canestro dal suo amato midrange, Bobby Portis cattura di rabbia un rimbalzo segnando col fallo. Succede tutto alla velocità della luce: Milwaukee inizia il quarto tirando 12-16, segnando 29 punti in 6 minuti (senza Giannis) andando addirittura in vantaggio con la tripla in transizione ancora di Portis. È il momento dei role players e si iscrive alla partita anche Cameron Payne, che prima sbaglia e corregge a rimbalzo il suo stesso errore, poi segna in penetrazione portando Phoenix avanti sul 57-55. Budenholzer continua a godersi un Jrue Holiday finalmente protagonista in attacco (14 punti nel quarto) e la grande reazione dei suoi che dopo il 37-21 del primo quarto chiudono il primo tempo avanti 64-61.

Il secondo inizia con il “solito” Booker che segna 10 punti in un amen contro le ottime difese di Middleton e Tucker, a cui replicano proprio il numero 22, Brook Lopez e soprattutto ancora Jrue Holiday, per distacco alla sua miglior partita dei Playoffs, che scippa la palla dalle mani del fenomenale esterno Suns e segna da tre per l’83-75 che diventa vantaggio in doppia cifra col movimento in post di Giannis. Milwaukee, esattamente come a inizio secondo quarto, parte come meglio non può e segna 21 punti in 6 minuti. Phoenix esce dal timeout che Williams è costretto a chiamare con due bei canestri di Chris Paul e DeAndre Ayton, ma i Bucks continuano a segnare di tutto con la tripla di Connaughton e un movimento in fade-away a cui segue uno step-back fuori dalla "comfort-zone" di Giannis. In difesa va anche meglio, con la palla persa forzata per infrazione di 24 secondi dei Suns e il 94-83 che costringe i padroni di casa all'ennesimo time-out. Ma dal minuto di riposo Milwaukee esce ancora bene col canestro di Holiday, è in striscia da 31/42 al tiro e guida un parziale di 76-46 dopo il primo disastroso quarto. Dalla panchina Suns si alzano Cameron Johnson e Cameron Payne, col primo che segna una tripla e il secondo che ruba palla in difesa per un mini-sussulto dei padroni di casa che restano comunque sotto di 10 a fine terzo quarto, 100-90. I Bucks dominano i due parziali centrali per 79-53 e dopo 36 minuti stanno tirando 13/25 da tre.

L’ultimo quarto inizia con un copione già visto: Booker che prova a svegliare i suoi, Giannis che segna in post contro un Ayton che nel frattempo sbaglia un clamoroso appoggio ravvicinato in fotocopia alley-oop decisivo (stoppato) in gara 4. Antetokounmpo ci mette anche una schiacciata a rimbalzo dopo una bella azione offensiva per il 104-92, che in un niente diventa 108-94 dopo gli ennesimi punti di Middleton e Holiday. Bridges e Paul ridanno speranza a Phoenix e impongono un saggio time-out a Budenholzer sul 108-100. Ancora una volta, riposo utile perché i suoi escono con due canestri in fila di Antetokounmpo che mangia sulla testa di Ayton.

La stanchezza e la pressione iniziano a avvertirsi per entrambe le squadre, Paul prova a mettersi in gara di puro cuore segnando il 107-113 che diventa 107-114 dopo un libero di Giannis. Nel momento più difficile per Milwaukee e con un attacco che effettivamente sembra bloccato arrivano canestro e fallo di Middleton, ma arriva in risposta anche Chris Paul che spara le ultime cartucce con la tripla del 117-110 seguita dall’assist per Ayton che subisce fallo, segna 2 liberi e porta il punteggio sul 117-112.
Dall'altra parte Khris Middleton è ancora una volta il designato a prendersi i tiri decisivi e segna una tripla senza senso. Booker risponde in penetrazione, segna da 3 tiro un tiro difficilissimo in uscita dai blocchi e Phoenix sale fino al -3. Giannis viene sapientemente mandato in lunetta ad affrontare il suo più grande incubo e i due tiri forse più difficili della sua carriera. Li sbaglia entrambi, dall’altra parte CP3 segna il decimo punto del suo quarto per il -1. Milwaukee sbaglia ancora in attacco, Phoenix ha il possesso per andare clamorosamente davanti ma Holiday scippa palla dalle mani di Booker, scappa in transizione e anziché "ragionare" a 18 secondi dal termine alza un alley-oop in cielo per Antetokounmpo, che segna e subisce fallo regalando la foto più bella della partita.

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Il tabellone dice 122-119, il greco sbaglia il libero ma il rimbalzo è ancora dei Bucks, che mandano in lunetta Middleton per il 123-119 che chiude una sfida epica. Fra tre giorni, Phoenix potrà salvare la stagione e regalarsi la bella in casa. I Bucks, con tutto il Wisconsin collegato con il Fiserv Forum, vedono lo striscione del traguardo e sognano di chiuderla al primo match-point per consacrarsi campioni NBA.

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