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Assalto al Congresso Usa dei sostenitori di Trump

Assalto al Congresso USA: giocatori NBA abbracciati e in ginocchio per dire no alla violenza

La NBA ha deciso comunque di scendere in campo e di non fermarsi dopo l’assalto al Congresso USA da parte dei sostenitori del presidente uscente Donald Trump. Le stelle del basket americano hanno preso posizione con diverse iniziative sul parquet: giocatori in ginocchio o abbracciati prima dell’inizio delle ostilità per dire no alla violenza.
A cura di Marco Beltrami
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Gli Stati Uniti sono sotto shock dopo l‘assalto al Congresso da parte dei sostenitori del presidente uscente Donald Trump. Le scene di quanto avvenuto a Washington, e degli scontri violenti, hanno fatto il giro del mondo e lasciato senza parole anche il mondo dello sport. La NBA, il campionato di basket a stelle e strisce, ha comunque deciso di scendere in campo, con le varie squadre che prima di darsi battaglia sul parquet, con le partite della notte tra 6 e 7 gennaio hanno voluto ribadire con diverse iniziative il proprio no alla violenza.

Ancora una volta i campioni del basket americano prendono posizione contro ogni forma di violenza. Dopo le manifestazioni a sostegno della battaglia per i diritti dei neri, e contro le discriminazioni razziali, i protagonisti del campionato di pallacanestro più seguito e prestigioso al mondo hanno deciso di dare un segnale forte. Dopo aver condiviso la scelta di giocare, nonostante tutto quello che stava accadendo praticamente in contemporanea a Washington, le stelle della NBA si sono rese protagoniste di alcune iniziative. Una presa di posizione confermata dalla franchigia di Boston con un comunicato: "Questa sera abbiamo deciso di scendere in campo per continuare a portare gioia nelle vite degli appassionati, ma non dobbiamo mai dimenticare che viviamo in un mondo dove l'ingiustizia sociale la fa da padrone e continueremo a usare la nostra voce affinché le cose possano cambiare".

In primis sono state tante le squadre che prima di dare il via alle ostilità si sono inginocchiate, con un gesto reso ormai celebre anche in occasione delle manifestazioni successive all'uccisione dell'afroamericano George Floyd da parte di un agente di polizia. Dai Golden State Warriors ai Los Angeles Clippers, dai Milwaukee Bucks ai Detroit Pistons, dai Miami Heat ai Boston Celtics, sono tante le franchigie che prima del fischio d'inizio o in occasione del primo possesso si sono messi in ginocchio sul parquet. Giocatori e staff tecnici dei Phoenix Suns e dei Toronto Raptors si sono invece abbracciati e stretti in cerchio a dimostrazione che non ci sono colori e rivalità contro ogni forma di violenza.

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