Stefano Mei e le imbarazzanti scuse ad Antonella Palmisano: “Pubblicato il post senza guardare”

Antonella Palmisano nella giornata di martedì 30 settembre aveva rotto il silenzio e alzato un polverone nel mondo dell'atletica leggera italiana con una serie di storie sui social con cui attaccava senza mezzi termini la Federazione, per aver colpevolmente "cancellato" le sue vittorie dalle celebrazioni dei successi azzurri. Alla fine sono arrivate le scuse del presidente Fidal, Stefano Mei, che si è visto costretto ad una spiegazione sul filo dell'imbarazzo: "Ha ragione, abbiamo pubblicato un post di default, senza guardare".
Stefano Mei: "Pubblicato un post di default, l'ho fatto levare subito"
La polemica è esplosa quando sul proprio profilo Instagram, Antonella Palmisano ha deciso di denunciare una situazione che era andata oltre ogni limite di sopportazione. Uno sfogo feroce da parte della campionessa olimpica della 20 km a Tokyo 2020, campionessa europea a Roma 2024 e vincitrice di tre medaglie ai mondiali che era stata ‘esclusa' da un post celebrativo da parte della Federatletica, costretta alla rettifica e alle scuse pubbliche. Arrivate dal presidente, Stefano Mei: "Antonella mi ha chiamato ieri per dirmi che c'era questo problema" ha detto ai microfoni di Italpress. "Io non me ne ero accorto e in effetti tra i tanti volti non c'era il suo. Era però un post originario di Birmingham che abbiamo preso in default, senza guardare. Non c'era alcuna intenzione da parte nostra, l'ho fatto levare subito e segnalato a chi di dovere, tanto che è stato cambiato. Più di così non posso fare".

L'ultimo sfogo di Palmisano prima della scuse: "Sono passate 16 ore, niente…"
Una rettifica che la stessa Palmisano attendeva da tempo, visto che di fronte al suo sfogo e per diverse ore non aveva ricevuto alcuna risposta, come aveva poi fatto ancora notare, sempre sulle sue storie Instagram: "Sono passe 16 ore dal mio sfogo. Pensate che qualcuno abbia chiamato per confrontarsi e o scusarsi, pensate che sia uscito un articolo di scuse come già successe in passato, con un altro collega di Nazionale e molto più influente di me? Niente…"

Mei: "Nessun figlio e figliastro. Anche a me giravano le scatole quando correvo"
Alla fine, però, la pezza è arrivata seppur in colpevole ritardo, con Stefano Mei che ci ha messo la faccia in prima persona, scacciando lontanissimo ulteriori speculazioni sul tema: "Personalmente non mi sono mai sognato di fare figli e figliastri. C'è meritocrazia nell'atletica, ma le medaglie dello stesso colore sono tutte uguali. Da questa polemica mi tiro fuori, per me il problema non esiste, poi non posso comandare media o sponsor. Anche a me, quando correvo i diecimila, mi giravano le scatole quando c'era più attenzione sui cento metri".
