Sha’Carri Richardson arrestata all’aeroporto per violenza sul fidanzato: in carcere per un giorno

La campionessa olimpica e mondiale Sha'Carri Richardson è stata arrestata qualche giorno fa all'aeroporto di Seattle-Tacoma, nello stato di Washington, dopo che un agente della TSA (ovvero la Transportation Security Administration, un'agenzia del Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti responsabile della sicurezza nei trasporti, in particolare negli aeroporti) ha segnalato che una donna aveva aggredito un uomo mentre usciva dal posto di controllo di sicurezza.
Sha'Carri Richardson arrestata all'aeroporto con l'accusa di violenza domestica
La 25enne velocista americana, vincitrice della medaglia d'oro nella staffetta 4×100 e dell'argento nei 100 metri ai Giochi di Parigi dello scorso anno, è stata accusata di violenza domestica (la vittima era il compagno, il velocista connazionale Christian Coleman) e trattenuta in custodia per meno di 20 ore. Il caso è stato poi archiviato.

L'incidente è accaduto domenica scorsa al posto di blocco della TSA nell'aeroporto di Seattle. La Richardson ha avuto una discussione accesa con Coleman, che ha dichiarato all'agente che ha effettuato l'arresto che la velocista era la sua ragazza da due anni, sebbene la coppia non abbia reso pubblica la loro relazione fino allo scorso febbraio. L'agente ha visto Sha'Carri spingere Coleman più volte mentre si allontanava da lei (il tutto è mostrato dalle riprese effettuate da una telecamera di sicurezza) e ha ritenuto che ciò fosse una causa sufficiente per arrestare la donna.
Il fidanzato Christian Coleman non sporge denuncia, caso archiviato
Il filmato mostra la Richardson che allunga il braccio sinistro e afferra lo zaino di Coleman prima di spingerlo via. Poi sembra bloccare la strada al suo compagno prima di spingerlo ancora contro un muro. Il rapporto della polizia ha affermato che in seguito la velocista, doppio oro mondiale a Budapest nel 2023, aveva lanciato un oggetto a Coleman, che la TSA ha indicato come probabilmente delle cuffie. Il reato è stato classificato come violenza domestica di quarto grado. Coleman tuttavia non ha voluto sporgere denuncia e "ha rifiutato di essere una vittima", secondo il rapporto della polizia, portando dunque all'archiviazione della vicenda.