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Perché l’Italia non è competitiva nel Sei Nazioni: “Diventa sempre più difficile”

L’Italia ha perso tutte e tre le partite disputate al Torneo delle Sei Nazioni 2021 ed ha allungato la sua serie negativa. Ora sono 30 le sconfitte consecutive in questa manifestazione per gli azzurri. L’ex nazionale irlandese Stephen Ferris parlando dell’Italia ha detto: “L’Italia sta crescendo, ma diventa sempre più difficile, perché anche gli altri migliorano”.
A cura di Alessio Morra
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Contro l'Irlanda sabato scorso l'Italia di Rugby ha incassato la trentesima sconfitta consecutiva nel Torneo delle Sei Nazioni. Record assoluto, e ovviamente è un record negativo. Una disfatta totale. Evitare il cucchiaio di legno nell'edizione 2021 sembra praticamente impossibile. Nelle ultime stagioni l'Italia ha cercato di vincere contro la Scozia, che però è tornata su alti livelli: ha ottenuto uno storico successo contro l'Inghilterra e ha perso poi 24-25 con il Galles, favorito per il successo finale. Non solo nel nostro paese si parla del destino degli azzurri del Rugby, in parecchi si sono chiesti, con una certa perfidia, perché l'Italia disputi ancora il Sei Nazioni, ma l'ex nazionale irlandese Stephen Ferris sostiene i risultati della nazionale italiana sono figli dei grandi miglioramenti delle altre nazionali, che sono sempre più competitive.

L'Italia di Rugby è cresciuta

Nel post Italia-Irlanda Stephen Ferris, che è stato un giocatore di alto livello, ha disputato due Mondiali con l'Irlanda ma ha dovuto ritirasi a causa di un infortunio alla caviglia, ha analizzato la tremenda striscia negativa della nazionale azzurra e alla domanda sull'esclusione dell'Italia da questa competizione oppure alla retrocessione della nazionale ha risposto, a Sportsound Extra Time:

Sento ancora che ci sia un posto per l'Italia nel Sei Nazioni. Penso che il compito stia diventando più difficile per l'Italia piuttosto che il contrario. La gente vuole sapere se l'Italia si è evoluta negli ultimi quattro o cinque anni?' Io credo di sì al 100%. Ma devi dire che lo hanno fatto anche tutte le altre squadre. Non puoi stare fermo e se lo fai scivolerai in classifica e verranno poste più domande allo staff tecnico, ai giocatori e all'organizzazione.

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Periodo di transizione (lungo) per l'Italia di Rugby

Il concetto espresso da Ferris è corretto se si pensa che in passato c'erano dei cicli vincenti di grandi squadre a cui seguivano crisi clamorose. Ora di debacle assolute non ce ne sono più, il livello si è alzato e l'Italia che sta continuando la sua transizione non riesce a evolversi, come ha ribadito anche l'ex nazionale italiano Ian McKinley:

L'Italia è, oserei dire, in un periodo di transizione, in questo momento in cui stanno quasi cercando di copiare l'idea francese con nessuno sopra i 30 anni. Non si può stare fermi e per esperienza forse l'Italia 10 o 15 anni fa ne è stata colpevole e si è adagiata sugli allori di vincere potenzialmente qualche partita. Altre nazioni non si stanno fermando. 

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