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Perché Hulk Hogan è diventato il wrestler più famoso di sempre: pioniere di un’industria e star globale

Terry Gene Bollea era il nome nella vita reale del wrestler che negli Anni Ottanta e Novanta ha visto esplodere popolarità e fama internazionale. La combinazione di una serie di fattori storici, mediatici e personali hanno contribuito a consolidarne l’immagine nel tempo.
A cura di Maurizio De Santis
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Quando pensi al mondo wrestling il primo nome che viene in mente è Hulk Hogan, figura leggendaria dei combattimenti che hanno superato i confini dello sport/spettacolo. Terry Gene Bollea (era il suo nome nella vita reale) è morto a 71 anni per complicazioni cardiache. È stato lui il pioniere indiscusso di un'industria divenuta mainstream. È stato lui il personaggio stampato nella testa di chi, nel periodo compreso tra gli Anni Ottanta e Novanta, faceva il tifo per il colosso alto oltre 2 metri, dai capelli e dai baffi (lunghi, fino a coprire una parte de viso) ossigenati che in scena si presentava col capo coperto da una bandana e sul viso un paio di occhiali scuri: strappava la maglietta ed era il segnale che stava per scatenare la sua forza bruta.

Puro show che piaceva. Almeno fino a quando hanno retto corpo e appeal, scalfito da alcun aspetti controversi della sua vita (fu escluso dalla Hall of Fame a causa di una brutta vicenda di razzismo; il sostegno aperto al Presidente, Donald Trump, sollevò critiche). Poi anche lui, la montagna di muscoli che incuteva timore con gli occhi sbarrati e l'urlo di battaglia, ha dovuto fare i conti con l'usura del tempo per i problemi alle gambe, le malattie e gli acciacchi che a giugno scorso lo costrinsero al ricovero in ospedale. Ricorse alle cure per problemi cronici alla schiena e la famiglia smentì che fosse in pericolo di vita. Ora è tutto vero e la notizia più triste segna la fine di un'epoca.

Come ha fatto Hulk Hogan a diventare un'icona assoluta del wrestling

L'impatto che ha avuto sul wrestling un personaggio come Hulk Hogan è stato devastante. Il riferimento non è (solo) alla tecnica, alla capacità di trasformare la potenza in arte circense sul ring. La combinazione di una serie di fattori storici, mediatici e personali hanno contribuito a renderlo popolare e a consolidare la sua notorietà anche quando a prendersi la scena sono state altre star del ring.

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Terry Gene Bollea ha avuto la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto e il merito di sfruttare in pieno il seguito generato dal ruolo che s'era ritagliato in quel grande filone che negli Anni Ottanta fu rivoluzionato da Vince McMahon: fece della WWE (allora WWF) un fenomeno dell'intrattenimento globale. Hogan divenne il simbolo di quell'età dell'oro del movimento che guadagnò spazio mainstream, fette di mercato, dollari a cascata. La sua figura spaccò tutto (letteralmente) nonostante non ci fosse ancora la grancassa dei social.

Hulkamania fu il copione recitato con carisma grazie al fisico imponente, ai suoi richiami patriottici e allo stile larger-than-life (decantando le sue qualità eccezionali): lo rese l'eroe perfetto per il pubblico americano. Frasi come "Whatcha gonna do, brother?" (cosa farai, fratello?) e ancora "Train, say your prayers, eat your vitamins" (allenati, recita le tue preghiere, mangia le tue vitamine) erano l'incarnazione di quei valori positivi sui quali aveva allestito la sua maschera e ne fecero un personaggio amatissimo da bambini e famiglie. Hulk Hogan bucava il video, era immediatamente riconoscibile anche da parte di chi non seguiva il wrestling.

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Il volto di WrestleMania era lui, l'uomo nato ad Augusta in Georgia, l'11 agosto 1953, conosciuto anche con soprannomi quale "The incredible" oppure "The immortal", che sobillava e scuoteva le folle quando dinanzi a sé aveva rivali come André the Giant, Randy Savage o The Ultimate Warrior.

Celebrità anche fuori dal ring: apparve anche nel film Rocky III

La popolarità di Hogan si spiega anche in un altro modo: è stato uno dei primi wrestler a diventare una celebrità al di là del perimetro tracciato dalle corde sulle quali si arrampicava per balzare addosso agli avversari. Ha recitato in film come No Holds Barred (1989) e in Rocky III (1982, come Thunderlips). Hogan era presenza gettonata in programmi TV e talk show. La sua figura ha perfino ispirato un cartone animato (Hulk Hogan’s Rock ‘n’ Wrestling). Ecco perché è riuscito a raggiungere fasce di pubblico variegate e trasversali, molto più ampie rispetto ad altri wrestler.

Negli Anni Novanta, in WCW (la World Championship Wrestling), Hulk dette una svolta al proprio personaggio mandando in soffitta tutto quanto aveva contribuito a conferirgli notorietà planetaria. Con la nuova tendenza di "Hoolywood Hogan" decise che vestire i panni del cattivo e fondare il gruppo NWO (New World Order) fosse la mossa giusta per restare sulla cresta dell'onda e ci riuscì ridefinendo la carriera, attirando una nuova generazione di seguaci. Fino all'ultima conta.

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