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Pattinaggio, inchiesta shock in Francia: giovani atlete violentate dai loro allenatori, 21 indagati

“È il più grosso scandalo in uno sport”, così una fonte del ministero dello Sport francese ha definito il terribile caso delle giovani pattinatrici violentate dai loro allenatori. 21 tecnici ed ex tecnici sono stati coinvolti nell’inchiesta nata dai terribili racconti degli abusi subiti dalle giovani atlete dopo gli allenamenti e le gare, anche negli spogliatoi oltre che negli alberghi.
A cura di Marco Beltrami
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L'ex campionessa Sarah Abitbol che ha denunciato le violenze subite dai suoi allenatori
L'ex campionessa Sarah Abitbol che ha denunciato le violenze subite dai suoi allenatori

"È il più grosso scandalo in uno sport", così una fonte del ministero dello Sport francese ha definito il terribile caso delle giovani pattinatrici violentate dai loro allenatori. Un'inchiesta scaturita dalle rivelazioni dell'ex campionessa di pattinaggio artistico Sara Abitbol, che con il suo racconto-denuncia aveva spinto tante colleghe ad uscire allo scoperto raccontando gli abusi subiti dopo gli allenamenti e le gare, anche negli spogliatoi oltre che negli alberghi. Dopo sette mesi di indagini, sono 21 i tecnici o ex tecnici coinvolti, con 12 di questi accusati di "violenze o aggressioni sessuali".

Lo scorso gennaio l'ex campionessa di pattinaggio artistico Sara Abitbol in un libro ha raccontato e denunciato le violenze subite durante la sua esperienza sportiva. L'ex atleta ha fatto luce su fatti risalenti a 20-30 anni fa, quando gli allenatori, violentavano giovani pattinatrici di 16, 15 e 13 anni, facendo anche i nomi come quello del suo ex allenatore Gilles Beyer, campione di Francia nel 78. Una presa di posizione quella dell'Abitbol che ha infuso coraggio ad altre colleghe, come Hélène Godard, Anne Bruneteaux, Béatrice Dumur che hanno iniziato a parlare, spingendo dunque il ministero dello Sport ad aprire un'inchiesta al termine della quale sono rimasti coinvolti ben 12 allenatori, alcuni di loro con l'accusa di "violenza o aggressioni sessuali". Tre di questi in passato hanno fatto i conti con pene detentive.

Il rapporto dell'Ispettorato generale ha evidenziato, come riportato da "Il messaggero" una "mole di casi che rivelano pratiche e comportamenti che si sono ripetuti in generazioni di allenatori nelle principali discipline della Federazione del pattinaggio". Subito sono scattati dei provvedimenti restrittivi, con un allenatore che è finito in carcere da febbraio, mentre per altri cinque è scattato il divieto di lavorare. Si è rotto dunque il muro di omertà sul mondo del pattinaggio transalpino, dominato da un gruppo di potere che faceva il bello e il cattivo tempo decidendo anche il futuro di dirigenti, utilizzando pratiche tutt'altro che regolari e coprendo anche il comportamento poco ortodosso di tecnici e allenatori. Così infatti si spiega la mancanza di procedimenti disciplinari in questi anni, nonostante le voci sugli abusi. Il presidente federale Didier Gailhaquet si è dimesso, lasciando il posto a Nathalie Pécahalat, in un sistema che potrebbe andare incontro ad una vera e propria rivoluzione.

Nel frattempo Sarah Abtibol ha dichiarato: "Per la prima volta mi sento sollevata. Ho l'impressione che finalmente qualcuno mi ascolta finalmente possiamo dire che la vergogna è passata sull'altro fronte, finalmente posso guardarmi allo specchio ed essere orgogliosa di me stessa, dirmi che sono riuscita a far cadere un muro e a fare qualcosa di importante. Ma se sono usciti fuori più di venti nomi e se per dodici le accuse sono cosi serie, significa che le vittime sono tante, molte di più di quello che pensavamo".

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