782 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Paola Ferrari racconta la pace fatta con Giampiero Galeazzi: “Ci siamo chiariti”

“Paola Ferrari è sempre stata troppo invadente, non ne sentirò la mancanza”, aveva detto Giampiero Galeazzi nella sua ultima intervista. Ma prima della sua fine è arrivato il chiarimento.
A cura di Paolo Fiorenza
782 CONDIVISIONI
Immagine

Giornalista e showman popolarissimo, Giampiero Galeazzi ha lasciato su questa terra il ricordo di un professionista di livello e di un uomo benvoluto da tutti, come dimostrano le tante testimonianze di queste ore dopo la sua scomparsa a 75 anni. Nella sua ultima intervista l'ex campione italiano di canottaggio aveva peraltro pronunciato parole che lasciavano intendere un rapporto non facile con una collega. Lo scorso agosto aveva detto di Paola Ferrari: "Non ne sentirò molto la mancanza. Ci ho lavorato parecchio insieme. Ultimamente era molto migliorata. È sempre stata troppo invadente. Monopolizza lo spazio, ha prevaricato il suo ruolo. Prima non si preparava, ora ha imparato a farlo".

Parole cui la giornalista aveva replicato con un post su Instagram: "Giampiero, io sento la tua mancanza. Sei stato un Maestro per me. Hai ragione: sono stata invadente. Ho voluto invadere il vostro mondo di uomini che consideravano il calcio loro territorio. E sono fiera di averlo fatto".

Adesso Paola Ferrari racconta cosa è successo dopo. La morte di Galeazzi non ha lasciato dietro di sé alcun conto in sospeso, ma solo una grande pace: "Giampiero aveva un carattere molto forte fuori delle telecamere. Noi abbiamo avuto uno scontro anche recentemente ma lui era così, era diretto e senza filtri. Abbiamo discusso e questo mi è dispiaciuto un po' ma dopo ci siamo sentiti al telefono e ci siamo chiariti".

La giornalista RAI ha solo parole dolci nei confronti del cantore impareggiabile di tante imprese azzurre: "Galeazzi era un giornalista assolutamente fuori dagli schemi – dice all'Adnkronos – È l'unico che è stato capace di scherzare e prendersi in giro senza mai perdere un filo quella autorevolezza che aveva come giornalista e questo è molto difficile nel nostro ambiente. Avendo avuto la fortuna di aver lavorato tanto con lui, posso dire che quello che mi ha più colpito è che lui era scevro da ogni tipo di banalità. Riusciva in tutto quello che faceva, anche durante le partite meno importanti dove c'erano personaggi meno di spicco, a non dire mai banalità. Con lui perdiamo un giornalista unico".

782 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views