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“McGregor è una persona da aiutare”, Daniele Scardina ha avuto un’idea: “Conor ci stai?”

La brutale aggressione a Francesco Facchinetti dello scorso 16 ottobre ha sporcato l’immagine di Conor McGregor, che adesso in Italia non è più visto soltanto come una leggenda delle MMA ma anche e soprattutto come un bullo che può commettere atti immotivati di violenza. Il pugile italiano Daniele Scardina ha avuto un’idea per aiutare l’irlandese a riscattarsi: “Conor ci stai?”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Conor McGregor è tornato nell'amata Dublino dopo la permanenza a Roma per il battesimo del figlio, una vacanza trascorsa prima tra le paparazzate delle strade capitoline e poi in mezzo alle durissime accuse in seguito alla brutale aggressione a Francesco Facchinetti durante una tranquilla festa tra amici in una saletta privata dell'hotel St. Regis.

"Drogato ed alcolizzato", "un pericolo per l'incolumità delle persone", "un uomo che usa le mani come kalashnikov": queste ed altre le frasi usate da Facchinetti e dall'amico Benji per descrivere la trasformazione repentina del 33enne campione irlandese di MMA quando "gli si è spento il cervello" e ha sferrato un devastante cazzotto in faccia al DJ milanese senza alcun motivo. Una versione dei fatti sottoscritta anche dagli altri presenti al St. Regis nella notte del 16 ottobre e che adesso passerà al vaglio degli inquirenti dopo la denuncia presentata da Facchinetti.

L'immagine di McGregor ne è uscita a pezzi, almeno in Italia, e c'è chi ha avuto un'idea per offrire all'irlandese la possibilità di riscattarsi. "Mi è crollato un mito – spiega il pugile Daniele Scardina, fresco vincitore del titolo intercontinentale dei supermedi WBO, alla Gazzetta dello Sport – McGregor è un’icona delle MMA, dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio. Ma come può esserlo uno che alza le mani fuori dal ring o dalla gabbia? È una persona da aiutare. Ha bisogno di fare un percorso che lo porti a non commettere più atti di questo tipo".

‘King Toretto' allora lancia una proposta a McGregor: "Non nascondo che mi piacerebbe sfidarlo. Soprattutto dopo questo grave gesto: lo ha commesso in Italia, con un italiano. Se vuole riscattarsi gli propongo una sfida per beneficenza. L’altro giorno ero a Roma, davanti all’immensità del Colosseo ho pensato quanto sarebbe magico poter combattere nell’arena dove si sfidavano i gladiatori. Conor, ci stai?".

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