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Marvin Vettori a Fanpage: “Voglio fare la storia in UFC. Adesanya? Un falso, non mi piace”

Stanotte Marvin Vettori lotterà contro Israel Adesanya negli Stati Uniti per il titolo mondiale dei pesi medi nella UFC, l’organizzazione di arti marziali miste più rilevante al mondo. Per la prima volta nella storia un italiano combatterà a questi livelli, contro il campione in carica: “Non sono qui per il premio di consolazione”.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' tutto pronto per fare la storia. Nella notte tra sabato 12 e domenica 13 giugno negli Stati Uniti Marvin Vettori sfiderà Israel Adesanya, campione in carica, per il titolo mondiale dei pesi medi UFC. La cornice sarà la Gila River Arena di Glendale in Arizona. L'incontro sarà il main event di UFC 263, evento organizzato dalla promotion più importante per quanto riguarda le arti marziali miste. Si comincia alle 4:00 con l’inizio del programma che vede incontri di grande spessore nella card a precedere il main event tra Adesanya e Vettori, in programma non prima delle 5:30. L’intero evento si potrà seguire in diretta su DAZN, che trasmetterà l’incontro di Vettori con il commento di Alex Dandi.

È il momento più importante e significativo della carriera di Marvin Vettori, 27enne di Mezzacorona, piccolo comune in provincia di Trento. ‘The Italian Dream' ha creduto nella sua missione sin da subito e ha mantenuto fede alla sua visione sportiva, superando diffidenze e perplessità, tirando avanti a testa bassa verso la strada che lo ha portato là dove nessun fighter italiano è mai arrivato fino ad oggi. Alla vigilia dell'incontro più prestigioso della sua carriera ha raccontato sogni e sensazioni in esclusiva a Fanpage.it.

Marvin, sei il primo italiano in assoluto a contendersi il titolo UFC: senti la pressione o sei già riuscito a trasformarla in energia positiva?
"Essere arrivati fino a qui non significa nulla, non sono qui per il premio di consolazione. Sono sempre stato consapevole che il duro lavoro di ogni giorno mi avrebbe portato dove sono adesso, ma l’obiettivo deve ancora essere raggiunto".

Quarto lottatore italiano a competere nella UFC, atleta italiano più giovane di sempre a debuttarvi, primo italiano a combattere in un incontro principale dell'organizzazione: come si fa ad arrivare a tali livelli e restarci, quali i sacrifici, le rinunce, le ambizioni per un ragazzo di 28 anni?
"Il segreto è il duro lavoro e allenarsi con i migliori, andare dritti per la propria strada e fare in modo che niente si metta tra te e il tuo obiettivo.
Lasciare tutto non è facile, ma è quello che bisogna fare se ci si crede fino in fondo: ho vissuto a Londra dove mi allenavo mentre lavoravo, ho dormito sul divano di un compagno di allenamenti iraniano per mesi, ho lasciato famiglia e amici. Non è semplice soprattutto quando si è giovani, ma l’unico modo per arrivare in alto è concentrarsi solo sul proprio obiettivo".

Qual è stato, se c’è stato, il momento di maggiore difficoltà?
"Ho sempre avuto ben chiara la mia strada, ci sono momenti più duri di altri, ma se si è consapevoli delle proprie capacità e si è disposti a dare tutto per arrivare in alto sono solo cose passeggere".

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Si dice spesso che la forza mentale può fare la differenza in un combattimento. In un rapporto forza fisica e forza mentale, come metti le due componenti?
"La forza mentale è importante, se non quanto quasi quanto quella fisica: sono seguito da un mental coach e leggo libri sull’argomento. Riuscire a non farsi influenzare la mente dagli avversari è una delle chiavi per la vittoria".

Tornando al match contro Israel Adesanya: per prepararti hai seguito un programma particolare o è stata una vigilia come tante altre?
"Sicuramente il match per il titolo è qualcosa di particolare, anche se forse nulla può superare l’emozione dell’’esordio in UFC. Mi sono allenamento duramente come per tutti i miei match, ho studiato l’avversario e sono pronto ad entrare in gabbia per prendere quello che ho sempre voluto".

Con Adesanya anche negli ultimi giorni vi siete scontrati a livello verbale. Non c’è grande feeling tra voi…
"Sono sincero quando dico che non mi piace Adesanya. Non ha rispetto ed è una persona falsa. Non è per far crescere l’hype o altro, non mi è mai stato simpatico".

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Al di fuori dell’ottagono, come sono i rapporti tra voi lottatori UFC? 
"Ci sono fighter UFC con cui sono amico, altri che sono compagni di allenamento e altri che non mi stanno simpatici. È normale, poi come carattere non mi vedrete mai dire che uno mi sta simpatico quando non lo è. Siamo essere umani con le nostre simpatie e antipatie".

Come racconteresti il mondo delle MMA a chi pensa sia solo violenza? E ai giovani che pensano di avvicinarsi al mondo della lotta?
"Le arti marziali e gli sport da combattimento sono soprattutto disciplina e forza di volontà. Per chi vuole mettersi in gioco è il mondo giusto a cui approcciarsi, ma si deve essere pronti a molti sacrifici soprattutto all’inizio: sarà lì che si capisce davvero se è una cosa che fa per te o no".

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